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© Arup, The Oceanic City
09/09/2010 - In occasione della 12. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, l’Australia espone una collezione di visioni urbane di grande impatto, utilizzando un’innovativa tecnologia stereoscopica in 3D che consente ai visitatori di muoversi attorno a una serie di ambienti urbani esistenti e ipotetici.
Con a capo i Direttori Creativi del Padiglione Australiano, John Gollings e Ivan Rijavec, l’esposizione ‘NOW and WHEN Australian Urbanism’ si propone come catalizzatore per un dibattito sul futuro delle nostre città, dedicandosi a problematiche attuali come sostenibilità, espansione urbana incontrollata, densità e immigrazione.
L’esposizione è composta da due sale. La sala NOW mette in mostra cinque tra le più interessanti regioni urbane e non urbane dell’Australia nel loro stato attuale, ritratte dal Co-Direttore Creativo e rinomato fotografo di architettura, John Gollings.
Nella seconda sala, 17 ambienti urbani futuristici propongono immagini di quando – WHEN – avremo raggiunto e superato il 2050. Queste idee, che ritraggono le città australiane in un futuro che dista oltre 40 anni da oggi, sono il risultato di un concorso nazionale bandito dall’Australian Institute of Architects. Queste visioni spaziano da un centro urbano in cui l’alimentazione elettrica è fornita dalla muffa, a una città basata su ‘acquicolture’, fino a regioni collegate da ‘spine dorsali’ centralizzate.
“Grazie all’unione dei due elementi NOW e WHEN, ci auguriamo che l’esposizione diventi portatrice di dibattiti sulle questioni urbane di densità ed espansione incontrollata e che ispiri la società a porsi domande su come poter migliorare le proprie città,” afferma John Gollings.
Ivan Rijavec, architetto con base a Melbourne e Co-Direttore Creativo, dichiara, “In ciò che promette di essere il secolo urbano, la progettazione e la pianificazione delle città è fondamentale per la nostra prosperità e sopravvivenza”. Rijavec spiega come la stessa Venezia sia un esempio pertinente delle minacce che attaccano i nostri ambienti urbani: “Venezia è la dimostrazione di come una città possa fiorire in un contesto globale, ma anche di come le vicissitudini di un mondo in evoluzione possano trasformarla in una caricatura di sé stessa – i residenti sono circa 60.000, mentre i visitatori in un anno sono oltre 20 milioni. Si allaga 50 volte all’anno e, senza l’attuazione di provvedimenti per la sua salvaguardia, si ritroverà sott’acqua entro il 2030.”
Rijavec e Gollings vedono la futura trasformazione urbana in Australia spinta tanto dagli imperativi politici ed economici quanto dalla tecnologia e dal design. Nei prossimi quarant’anni l’Australia potrebbe diventare la nazione industrializzata con il tasso di crescita più veloce al mondo; le proiezioni stimano una crescita del popolazione del 65%, quasi il doppio della percentuale mondiale.
Lo scopo del concorso nazionale per la selezione di WHEN era di liberare gli architetti dalle restrizioni dettate dalla progettazione e dal design per dare vita a una visione del futuro. ‘NOW and WHEN’ affrontano questioni quali: è meglio che le città crescano orizzontalmente o verticalmente? Cosa accadrebbe se il confine di crescita di una città non fosse in periferia ma al centro? Cosa accadrebbe se nuove iniziative di pianificazione fossero introdotte amministrando l’uso dello spazio aereo? Golling commenta: “La mia speranza è che questa iniziativa generi nuovi modi di pensare l`urbanismo. Questa esposizione (confonde) allontana i pragmatisti invitandoli all’interno di un reame immaginario, che mi auguro diano rinnovata ispirazione alle strategie di pianificazione urbana.
‘NOW and WHEN’sarà presentata utilizzando una forma completamente nuova di tecnologia stereoscopica 3D, più avanzata rispetto a quella impiegata nelle recenti opere cinematografiche. I visitatori del padiglione australiano potranno muoversi attorno a queste scene cittadine e fare esperienza dei mondi urbanizzati da diverse prospettive.
Il Co-Direttore Creativo John Gollings afferma: “L’uso della più recente stereoscopia 3D farà sì che i visitatori guardino le nostre città NOW (attuali) da un punto di vista completamente diverso – come parte di un sistema simbiotico di parti connesse. Immaginando le sembianze del futuro, l’esposizione ‘NOW and WHEN’oltrepasserà il modo in cui vediamo il nostro ambiente in questo momento.”
“Il 3D è decisamente un modo per avvicinarsi all’esperienza olografica e virtuale, e seriamente entusiasmante da vedere. ‘NOW and WHEN’è accessibile su molti livelli diversi, quindi è stimolante per chiunque nutra interessi in un’ampia gamma di fattori come l`architettura, la fotografia, la resa architettonica, lo sviluppo della tecnologia stereoscopica e delle teorie di urbanismo o futurismo. Volevo far si che ‘NOW and WHEN’ fosse controversa e polemica ma anche accativante e divertente.”
L’esposizione dà espressione ai “sogni urbani” dell’Australia. Rijavec dichiara, “Le proiezioni delle immagini 3D stereoscopiche hanno superato tutte le aspettative. La straordinaria sequenza di immagini che sarà proposta nella sezione WHEN comprende un cyberspazio di sogni urbani che include fantasie, incapsulamenti poetici, allegorie e forti proposte teoretiche che si intrecciano in una performance cinematografica che sicuramente lascerà le menti in uno stato concitato. Questa sarà un’esposizione che pochi visitatori scorderanno.”
I 17 team che hanno ideato gli ambienti urbani futuristici del post-2050 sono:
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Sydney 2050: Fraying Grounddi RAG URBANISM; membri del team: Richard Goodwin (Richard Goodwin Art/Architecture), Andrew Benjamin, Gerard Reinmuth (TERROIR)
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Symbiotic City di Steve Whitford (Università di Melbourne, Facoltà di Architettura, Costruzione e Progettazione) + James Brearley (BAU Brearley Architects and Urbanists, Professore Aggiunto presso RMIT)
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The Fear Free City di Justyna Karakiewicz, Tom Kvan e Steve Hatzellis
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A City of Hopedi EDMOND & CORRIGAN; membri del team: design - Peter Corrigan (tutto), realizzazione - Michael Spooner (e supporto)
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Mould City di Colony Collective (Madeleine Beech, Jono Brener, Nicola Dovey, Peter Raisbeck e Simon Wollan)
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Sedimentary Citydi Brit Andresen e Mara Francis
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Aquatown di NH Architecture con Andrew Mackenzie
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Multiplicity di John Wardle Architects & Stefano Boscutti
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Ocean City di Arup; membri del team: Alanna Howe, Alexander Hespe
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-41+41 di Peck Dunin Simpson Architects; membri del team: Fiona Dunin, Alex Peck, Andrew Simpson in collaborazione con Martina Johnson, Third Skin, Eckersley Garden Architecture, Angus McIntyre, Tim Kreger
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Survival vs Resiliencedel team nato dalla collaborazione tra BKK Architects, Village Well, Charter Keck Cramer e Daniel Piker; membri del team: BKK Architects (Tim Black, Julian Kosloff, Simon Knott, George Huon, Julian Faelli, Madeleine Beech, Jane Caught e Steffan Heath), Village Well, Charter Keck Cramer e Daniel Piker
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Terra Form Australis di HASSELL, Holopoint & The Environment Institute; membri del team: Tim Horton, Tony Grist, Prof Mike Young, Ben Kilsby, Sharon Mackay, Susie Nicolai, Mike Mouritz
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Island Proposition 2100 (IP2100)di Scott Lloyd, Aaron Roberts (room11) e Katrina Stoll
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Implementing the Rhetoricdi Harrison e White con Nano Langenheim; membri del team: Marcus White, Stuart Harrison e Nano Langenheim
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How Does it Make You Feel(HDIMYF) di Ben Statkus (Statkus Architecture), Daniel Agdag, Melanie Etchell, William Golding, Anna Nguyen, Joel Ng
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Loop-Pool / Saturation Citydi McGauran Giannini Soon (MGS), Bild + Dyskors, Material Thinking; membri del team: MGS - Eli Giannini, Jocelyn Chiew, Catherine Ranger, Bild - Ben Milbourne, Dyskors - Edmund Carter, Material Thinking - Paul Carter
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A Tale of Two Cities di Billard Leece Partnership Pty Ltd; membri del team: Grace Chung, Alan Hunt, Georgie Kearney, David Leece, Grant Roberts, Ardhene Sembrano, Rajith Senanayake, Guy Sendy-SmithersSuffian Shahabuddin, Bob Sinclair, Stuart Webber
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© RAG Urbanism, SYDNEY 2050:Fraying Ground © Steve Whitford and James Brearley, Symbiotic City © McGauran Giannini Soon (MGS), Bild + Dyskors, Material Thinking Saturation City © Statkus Architecture, How Does It Make You Feel? © Brit Andresen and Mara Francis, Sedimentary City
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