05/10/2010 – Ci hanno visto giusto quanti, nell’estate passata, all’annuncio dei 6 finalisti per lo Stirling Prize 2010, avevano vaticinato la vittoria del neonato MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXIsecolo di Roma firmato da Zaha Hadid Architects.
Ad annunciare l’esito del prestigioso premio è stata, sabato 2 ottobre, Ruth Reed, presidente del Royal Institute of British Architects (RIBA). Lo Stirling Prize è annualmente attribuito dal RIBA al progettista dell'edificio che, nell'ultimo anno, ha maggiormente contribuito al prestigio dell’architettura britannica nel mondo.
Accanto all’architetto angloirachena, nella shortlist di quest’anno c’erano sono David Chipperfield e Julian Harrap con il Neues Museum di Berlino; Theis and Khan con il Bateman's Row a Londra; Rick Mather Architect con l’Ashmolean Museum di Oxford; DSDHA con la Christ's College School di Guildford e dRMM con la Clapham Manor Primary School di Londra.
Dopo aver visitato i sei edifici in gara, la commissione giudicatrice del Premio - composta da Ruth Reed, presidente RIBA; Ivan Harbour, architetto; Rogers Stirk Harbour; Edward Jones, architetto; Dixon Jones; Lisa Jardine, storica e scrittrice e dal giornalista Mark Lawson – si è riunita presso la Roundhouse di Londra, decretando ed annunciando ufficialmente il nome del vincitore, cui spetta un premio pari a 20.000 sterline.
“E’ con grande gioia che condividiamo con Zaha Hadid questo importante riconoscimento, assegnato ad un edificio che continua a meravigliare per la sua bellezza. Questo premio contribuisce a diffondere ancora l’immagine straordinaria del museo, che ha già conquistato i romani e molti turisti di tutto il mondo”, ha commentato Pio Baldi, Presidente della Fondazione MAXXI.
Il Museo occupa una superficie pari a circa 26mila mq – ed è articolato nelle due istituzioni MAXXI arte e MAXXI architettura, aventi in comune spazi e risorse per le attività culturali, spazi per le esposizioni temporanee, per gli eventi dal vivo, spazi per la produzione e la sperimentazione e spazi di intrattenimento e attività commerciali, oltre alla presenza di zone destinate all’accoglienza, al bookshop, al ristoranti e alle caffetterie, auditorium, sale riunioni, parcheggi.
La coniugazione dei due musei è realizzata attraverso profili innovativi che sembrano rincorrersi in un percorso che rifiuta la linearità. Il complesso architettonico è caratterizzato da forme curve, realizzate con strutture in cemento armato faccia a vista, vetro e acciaio, che si intersecano a sbalzo su piani sovrapposti fino a disegnare una sorta di L.
“L’idea alla base del progetto – dichiarava qualche tempo fa la Hadid - è quella di movimento, un movimento generato da linee di forza che, sovrapponendosi, creano diversi livelli. Lo stesso sito, con la sua forma a L, suggerisce e scaturisce queste linee di forza, dando vita a spazi interni ed esterni che si intersecano, senza rinunciare alla robustezza dell'edificio”.
Hadid ha concepito il MAXXI come un “campus urbano aperto alla circolazione pubblica”; un mondo nel quale tuffarsi piuttosto che un edificio come oggetto firmato.
Sviluppato su tre livelli, il Museo integra arte ed architettura in volumi articolati coperti da un tetto esclusivamente in vetro; elemento progettato come filtro per un uso modulato e zenitale della luce naturale, ma anche come punto di unione tra interno ed esterno. Una serie di ponti collega i tre livelli dell’edificio. Intorno ad una grande hall di accoglienza a tutt’altezza ruotano i vari spazi commerciali, la caffetteria, i servizi didattici, i laboratori di conservazione e restauro, le sale per eventi dal vivo e convegni.
L’idea progettuale è la creazione di uno spazio che non si esaurisca in un percorso lineare, ma si presenti come una complessa rete di connessioni. II progetto identifica infatti una serie di percorsi che si snodano all’interno delle gallerie quasi negando al visitatore di tornare sui propri passi.
Flessibilità e controllo delle condizioni ambientali sono le caratteristiche architettoniche di questi spazi. Le diverse suite sono infatti suddivisibili con pannelli espositivi mobili che consentono di mutare la natura stessa del luogo a seconda delle esigenze museali che volta per volta si presentano.
Le precedenti edizioni dello Stirling Prize sono state vinte da Rogers Stirk Harbour + Partners col Maggie's Centre a Charing Cross Hospital di Londra (2009); Feilden Clegg Bradley Studios / Alison Brooks Architects / Macreanor Lavington con il complesso residenziale Accordia (2008) e David Chipperfield Architects con Museum of Modern Literature a Marbach am Neckar, Germania (2007).
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