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Inaugurato il Museum of the Moving Images di Leeser
Spazi e superfici smaterializzati da giochi di luce e colori
Autore: cecilia di marzo
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19/01/2011 - Si è inaugurato ufficialmente sabato scorso il rinnovato Museum of the Moving Images di New York ospitato in uno edificio moderno e versatile progettato dallo studio americano Leeser Architecture.
Il nuovo ingresso, trasferito e riprogettato sulla 35a Avenue, si presenta ai visitatori con un portale di vetro a specchio con le parole “Museum of the Moving Image” in lettere alte più di un metro.

Con i suoi giochi di luce, dati dalla fusione di visione diretta e riflessi in un unico piano - l'ingresso è già di per sé il primo schermo che i visitatori incontrano nel Museo. Muovendosi nella nuova hall, su un pavimento di poliestere in una fredda luce blu, passano lungo una parete di 15 metri di lunghezza utilizzata come superficie di proiezione continua delle opere. La parete di proiezione è inclinata di 83° per conferire un senso di dinamismo all’avanzare del visitatore attraverso la lobby. Verso il fondo della hall si trova una nuova caffetteria di fronte uno spazio di incontro scavato sotto un soffitto spiovente, la cui inclinazione segue quella del sovrastante teatro principale.
I visitatori possono girare a destra nella lobby e passare attraverso una delle due gallerie color Yves Klein Blue per raggiungere il  nuovo teatro da 264 posti: uno spazio concepito come una capsula per il viaggio immaginario di moviegoing. Il soffitto e le pareti sono in una superficie di feltro di un vibrante color Yves Klein Blue che passa sotto le sedute per dare al pubblico una sensazione di galleggiamento. Questa avvolgente superficie è costituita da 1.136 pannelli triangolari, montati a giunto aperto, con l'illuminazione integrata all'interno. La sala è dotata di un ampio schermo, di proporzioni classiche, e di attrezzature per la proiezione di formati da 16 a 70mm e ad alta definizione digitale 3-D. Un palcoscenico ospita eventi dal vivo e un piccolo golfo mistico costituisce lo spazio per le orchestre di accompagnamento musicale dei film muti.
 
Sul lato sinistro della lobby, di fronte all'ingresso del teatro, si erge la grande scala. In corrispondenza del primo pianerottolo, la scala si allarga in un Video Screening Amphitheater di 160 metri quadrati. I sedili sono un astratto paesaggio di panche integrate nel pavimento, mentre la parete al di sopra della scala serve come schermo per mostre temporanee di opere digitali. Passando su per le scale fino al secondo piano, i visitatori trovano una piccola galleria espositiva, un ingresso secondario al teatro principale e un accesso a uno dei due piani del centro espositivo di 1400 metri quadrati dietro lo schermo, che è stato completamente rinnovato con nuovi monitor, computer, software interattivi e illuminazione.
 
Alla sommità della scalinata, la nuova galleria per mostre temporanee al terzo piano fornisce al Museo il primo spazio completamente flessibile per presentare nuovi progetti all'avanguardia. Con 380 metri quadrati di spazio sgombro, la galleria è stata progettata per permettere al Museo di presentare materiali espositivi di ogni tipo, dalle opere classiche alle installazioni multimediali.
Il nuovo spazio per lo stoccaggio che si trova al terzo piano è di supporto a una comunità internazionale di ricercatori e studiosi, dando accesso alla gran parte della ineguagliabile collezione del Museo di oltre 130.000 oggetti.
La nuova facciata posteriore del museo è composto da un pattern di triangoli simili a quelli nel teatro principale, ma fatti in questo caso da 1.067 pannelli di alluminio sottile montati su una struttura di sostegno a giunti aperti, in modo che in ognuno si possa raccogliere l’acqua piovana. Di colore blu chiaro, i pannelli appaiono nitidissimi ma creano l'impressione di una “pelle” luminosa smaterializzata galleggiante nel cielo. Nella loro configurazione, i pannelli riportano alla mente le linee dei disegni digitali wireframe.

  Scheda progetto: Museum of the Moving Image
Peter Aaron/Esto. Courtesy of Museum of the Moving Image
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Peter Aaron/Esto. Courtesy of Museum of the Moving Image
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Peter Aaron/Esto. Courtesy of Museum of the Moving Image
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Peter Aaron/Esto. Courtesy of Museum of the Moving Image
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Leeser Architecture
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