13/06/2011 - La quercia bianca americana è l’elemento costruttivo protagonista nell’intervento di ristrutturazione di Cà della Nave a Martellago (Ve), su progetto di Studio Rigo.
Il complesso di edifici, di età e stili diversi che costituivano la vecchia fattoria della villa Grimani Morosini, comunemente conosciuta come Cà della Nave, è stato trasformato nella nuova sede della Banca Santo Stefano ed accoglie ora uffici, spazi commerciali, museali, una sala convegni, un ristorante e un auditorium.
In una fusione di restauro e nuovi interventi costruttivi, per intonacare le pareti con finiture del tipo marmorino e per pavimentare i terrazzi sono state usate le tecniche tradizionali veneziane. Le travi di cemento ammalorate sono state rinforzate mediante la più recente tecnologia a fibre di carbonio, e i vari edifici sono stati uniti con un tunnel esterno di vetro, situato all’altezza del primo piano, il cui stile si rispecchia in quello della torre circolare vetrata posta dalla parte opposta della corte, contenente il vano scale e l’ascensore.
In risposta alla serie di finiture diverse, in vari stadi di integrità strutturale, individuate nell’edificio, Studio Rigo ha optato per un mix eclettico di trattamenti. In due degli spazi principali, la sala consiglio e l’auditorium, ha deciso di allineare gli spazi utilizzando il legno di quercia bianca americana (American white oak), qualificando e caratterizzando gli ambienti con articolazioni di volumi, sfalsamenti di piani orizzontali, tagli sui soffitti.
“In quest’ottica, spesso per le mie opere scelgo il rovere americano: è un legno che si presta a molteplici impieghi, dai serramenti interni ed esterni all’arredo, dai rivestimenti alla pavimentazione, e che si presenta in varie declinazioni: la finitura della superficie può essere liscia, spazzolata, piallata o seghettata e protetta da vernice, olio o cera. Per finire può essere pigmentato, con ottimi risultati, anche nelle finiture argentee o dorate. Inoltre non si tratta di un’essenza di difficile reperibilità o da proteggere, ma è largamente diffusa e perciò anche il rapporto qualità prezzo è uno dei più vantaggiosi”, spiega
La sala consiglio della banca dà al visitatore l’impressione di trovarsi dentro ad una scatola di legno finemente intagliata. Su un lato dell’ambiente si apre un’enorme vetrata inserita in un muro di mattoni preesistente. In più, in due lati della sala ci sono finestre più piccole che si aprono sulla griglia aperta del muro in mattoni. In particolare di notte, la sala consiglio è ben visibile dalla città.
Il primo elemento che colpisce il visitatore è il grande tavolo a ferro di cavallo della sala consiglio, in legno di quercia bianca americana. Il tavolo è originato da un profilo di 10 centimetri di spessore che si stacca obliquo da terra per piegarsi diventando il piano di lavoro orizzontale con una superficie liscia e continua che si protende a sbalzo verso le sedute. I 19 posti sono individuati da inserti di pelle chiara, a richiamare il colore delle poltrone girevoli.
La pannellatura in quercia bianca della parete principale della sala, che è concava, è intervallata da fascette orizzontali di acciaio che interrompono la superficie di legno rimarcandone l’orizzontalità del paramento. Una porta scorrevole, montata ad arte ad una estremità, continua la decorazione orizzontale dando così l’impressione di una parete continua. Il controsoffitto di forma ovale richiama la forma del tavolo, ulteriormente accentuato da un elaborato ed elegante sistema di illuminazione. I pannelli di quercia bianca sono stati sapientemente curvati per accompagnare la forma del controsoffitto. La quercia bianca americana è usata anche per il pavimento.
Al piano superiore, in corrispondenza della sala consiglio, si trova l’auditorium, la cui copertura mantiene le travi originali. Questo spazio lungo e stretto converge verso una pedana alla quale si accede per mezzo di tre gradini dalle linee curve. Pavimento, pedana, gradini, boiserie e schienali delle sedute: tutto è realizzato in legno di quercia bianca americana. In questo ambiente il colore caldo della quercia contrasta con quello rosso vivo della pelle usata per le sedute e per contornare il lungo pannello decorativo del tavolo dei relatori. Anche qui la palette è limitata ma più vivace che nella sala consiglio, deliberatamente sobria.
Questi due spazi interni, così visibili dall’esterno, contribuiscono ad offrire alla cittadina un’immagine accogliente e mostrano che, anche se le funzioni dell’edificio sono cambiate, il complesso entra in una nuova fase della sua esistenza.
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