09/09/2011 – In questi giorni le comunità newyorkesi si preparano a commemorare variamente le vittime dell’11 settembre 2001. L’evento collettivo più discusso ed atteso è certamente quello dell’inaugurazione del National September 11 Memorial, progettato da Michael Arad e Peter Walker.
“Celebrare di un luogo reso “sacro” dalla tragedia, la resistenza dei sopravvissuti, il coraggio di quanti hanno rischiato la vita per salvare gli altri, e la compassione di quanti hanno sostenuti il dolore altrui nelle ore più buie, riaffermare il rispetto della vita e rafforzare la determinazione a preservare la libertà”: queste le finalità dell’opera.
Nel progetto dal titolo “Reflecting Absence”, Arad e Walker (vincitori nel 2004 dell’apposito concorso internazionale di progettazione) hanno pensato a un Memorial ipogeo, posto in uno spazio profondo 4 metri rispetto alla quota stradale e costituito da una coppia di enormi vasche d’acqua rivestite in granito poste là dove una volta sorgevano le torri gemelle. Arbusti e cascate d’acqua a flusso continuo caratterizzano l’area, mentre sulle pareti della struttura, a livello stradale (diversamente da quanto stabilito nella prima versione del concept progettuale) sono inscritti tutti i nomi di quanti hanno perso la vita nella tragedia che ha cambiato irrimediabilmente il volto degli Stati Uniti.
Prato e pavimentazione in granito, ritmati dalla presenza di 400 alberi, danno vita alla Memorial Plaza, il vasto spazio pubblico attorno alle vasche.
Al memorial è associato il Memorial Museum, progettato dai norvegesi di studio Snohetta e destinato ad essere inaugurato nel settembre 2012. Una pelle metallica riflettente riveste fronte esterno e copertura, a citare la facciata delle torri del WTC. Il nucleo del museo è posto attorno a una grande corte vetrata, pensata come punto d’accesso al nuovo contenitore culturale.
I visitatori potranno scorgere attraverso la parete vetrata quanto custodito nel museo, dove sono ospitati i due “tridenti” del World Trade Center, ovvero le colonne portanti di acciaio delle Torri Gemelle, rimaste in piedi anche dopo il crollo. La corte sostiene il carico di una complessa rete di strutture poste nel sottosuolo, elementi diagonali danno all’opera una singolare identità scultorea, come a “compensare” la verticalità dei pilastri in mostra nell’atrio.
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