15/11/2012 - A soli dieci giorni dalla scomparsa della ‘signora dell’architettura’ Gae Aulenti, è stata inaugurata ufficialmente la nuova aerostazione di San Francesco d’Assisi, in Umbria, un’opera posizionata all’interno di un’area di elevato valore storico e paesaggistico, in quanto compresa tra i comuni di Assisi e Perugia.
Otto padiglioni in cemento armato a pianta quadrangolare, con copertura a falda in rame sui toni del verde, occupano una superficie di 4.700 metri quadrati, inglobando la struttura del vecchio terminal. La nuova sistemazione interna prevede sale di attesa, una caffetteria, un ristorante, una sala conferenze, una sala espositiva e gli spazi per arrivi e partenze. Una galleria commerciale centrale si sviluppa su due file parallele, con una zona retrostante indipendente destinata a uffici.
Il progetto di Gae Aulenti ha contemplato, inoltre, l’organizzazione esterna delle aree verdi, l’ampliamento dei parcheggi, delle aree di sosta, l’assetto dei raccordi della pista di volo. Di nuova realizzazione l’edificio dei Vigili del fuoco, un edificio Sase e un accesso doganale.
Il nuovo aeroporto, in realtà già attivo da qualche mese, ha consentito di estendere i confini del network delle località di destinazione, grazie al raggiungimento di città tra cui Londra, Bruxelles, Milano, Bergamo, Barcellona, Palma, Ibiza, Olbia, Cagliari, Trapani, Tirana, Rodi, Creta, Sharm El Sheikh.
In occasione dell’inaugurazione Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, ha espresso la sua soddisfazione per l’apertura di un’opera di “straordinario interesse strategico per l’Umbria, ma anche per il sistema del trasporto aereo nazionale, con un ruolo determinante per favorire lo sviluppo sia del turismo che dell’economia generale del nostro territorio”.
D’altro canto la Marini ha riservato un affettuoso saluto a Gae Aulenti, scomparsa nella notte fra il 31 ottobre e il primo novembre scorso: “Gae Aulenti era una grande amica dell’Umbria, terra che amava e conosceva profondamente ed ha ideato e progettato questa struttura dimostrando una capacità rara di saper rispettare l'ambiente ed il paesaggio in cui un’opera infrastrutturale deve essere collocata. Un compito che nel caso di questo aeroporto, inserito nel suggestivo scenario della piana di Assisi, era ancor più difficile e complesso”.
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