24/06/2013 - Il design non può esistere solo sulla carta o sullo schermo. E’ pensato per essere realizzato, costruito, utilizzato e vissuto. Amato, anche. E’ solo così che diventa qualcosa di più di un concetto o una filosofia – diventa una conversazione, un sistema vivente per migliorare la nostra vita.
Lina Bo Bardi, architetto e designer di origine italiana, aveva capito che è grazie all’interazione umana che il design acquista significato. Persona di profonda cultura, Lina Bo Bardi ha applicato la sua personale visione populista del design a tutti i linguaggi che ha usato per dare espressione alla sua creatività: architettura, scenografia, curatela, insegnamento, illustrazione, arredamento e design di moda. E in ciascuna di queste discipline, ha sempre messo le persone al centro del progetto.
Esplorando tutto ciò che influenza il suo percorso umano e professionale, Lina Bo Bardi plasma il proprio spirito di sperimentazione, che trascende i confini delle diverse discipline. Le sue creazioni, dense e piene di vita, si ispirano all’interazione – delle persone tra loro, con la natura, con lo spazio pubblico e privato – e i suoi progetti sono sempre guidati da una sensibilità e una sincera curiosità, capaci di trasformare tutto quello che fa in qualcosa di innovativo. Per Lina Bo Bardi l’importante è l’essenziale – nella natura come nel design – ma sempre mettendo la partecipazione umana al centro di tutto.
La mostra 'Lina Bo Bardi: Together’ ha debuttato nel 2012 presso il British Council Gallery di Londra, ed oggi è in tour attraverso l’Europa – l’Architektur Zentrum di Vienna è una delle prime tappe di questo tour.
‘Lina Bo Bardi: Together’ è un’ installazione artistica audio visuale che celebra l’opera del omonimo architetto italo-brasiliano e della straordinaria eredità che ha lasciato. La mostra è il frutto di una collaborazione tra Noemí Blager, Madelon Vriesendorp e Tapio Snellman. Attraverso una rievocazione che permette agli spettatori di sperimentare gli edifici direttamente nel loro contesto urbano, l’esposizione vuole indagare come le persone utilizzano gli edifici progettati da Lina Bo Bardi. Il progetto espositivo è di Assemble, un collettivo artistico londinese composto da designer, artigiani e architetti, e riflette la visione di architettura socialmente responsabile di Lina Bo Bardi.
L’elemento centrale delle opere di Lina Bo Bardi sono sempre le vite delle persone che interagiscono con gli spazi – il che significa che i suoi edifici sono sempre contemporanei in quanto riflettono le persone che li abitano. Questo ethos si rispecchia nel manifesto creativo di Arper – il rapporto tra l’oggetto e il suo utilizzatore è centrale nel processo di progettazione, più dell’oggetto in sè.
Identificandosi con questo approccio di Lina Bo Bardi al design – la ricerca dell’essenziale e dell’autentico ma anche la capacità di innovare ritornando alla natura e mettendo l’uomo al centro di ogni progetto –, Arper ha affrontato, per la prima volta, il processo di industrializzazione della Bardi’s Bowl Chair, il progetto di Lina Bo Bardi che l’azienda sente più vicino alla sua collezione e che sarà prodotta in una serie limitata e numerata di 500 pezzi. Nella progettazione della Bardi’s Bowl, Arper ha adottato un approccio in equilibrio tra l’interpretazione del progetto originale e il valore aggiunto dato dalle proprie competenze tecniche. Ogni passo di questo processo è stato condiviso con l’Instituto Lina Bo e P. M. Bardi, per accertare la rispondenza alle idee originarie di Lina Bo Bardi.
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