18/04/2014 - Durante la Milano Design Week FLOS ha presentato una speciale installazione curata da Michael Anastassiades per il lancio delle nuove lampade create con FLOS, String e IC Lights. Il negozio si è incentrato interamente sul magico effetto delineato dalle composizioni di String Lights ed è stato pervaso dalla luce poetica delle sfere di IC Lights.
Le String Lights si basano su un concetto diverso di divisione architettonica dello spazio. Traggono ispirazione da tre cose: 'Quando viaggio in treno e guardo dal finestrino, vedo sempre quei fili elettrici tra un traliccio e l’altro. Passando ad alta velocità, si vedono i fili perfettamente paralleli e resto di sasso davanti a quello stupefacente senso di disciplina: come può essere possibile? È davvero così bello e così poetico il modo in cui collegano i tralicci gli uni agli altri e, al contempo, spezzano il paesaggio. Volevo tradurre questa visione e questa disciplina in un ambiente interno. Sono come disegni lineari.'
'Mi piace il modo in cui le persone utilizzano la luce per delimitare gli spazi, soprattutto quelli esterni. Basta pensare a una piazzetta mediterranea, di notte: le file di luci vanno da un palo all’altro, formando un quadrato. Sembrano annunciare: «La festa è qui». Sono queste luci a delimitare l’attività. E poi l’ultima cosa, la più pratica: come spostare le luci quando le prese elettriche sono dove meno le vorremmo.'
La collezione C Lights esplora l’equilibrio. Tutte le versioni, da tavolo, da parete, sospensione e plafoniere, sono fondate sul principio di una sfera perfettamente in equilibrio sulla punta di un’asta.
'Mi sono imbattuto nel video online di un cosiddetto contact juggler. Faceva girare un set di sfere di vetro, spostandole attorno al braccio e sulla punta delle dita. E mentre io ero affascinato della sua abilità, all’improvviso le sfere si sono fermate, perfettamente immobili. Volevo catturare quel preciso istante. È stato quello il mio punto di partenza.'
Le iniziali IC provengono dai codici che la polizia inglese utilizza, nel fare rapporto alla propria stazione, per indicare la presunta etnia di una persona fermata per strada. IC1 significa bianco o nord europeo, IC2 significa europeo mediterraneo/ispanico, IC3 indica una persona africana o afro-caraibica e così via. È un modo scherzoso per definire i diversi design.
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