27/02/2015 - IC Lights e OK, le ultime collezioni Flos firmate da Michael Anastassiades e Konstantin Grcic, sono disponibili nei negozi monomarca e presso i rivenditori FLOS di tutto il mondo.
"Ricordo che guardando un cortometraggio su di un giocoloere, Tony Duncan, mi stupivo della sua abilità nel ruotare le sfere nel palmo delle mani e intorno a tutta la lunghezza delle braccia. c'erano attimi in cui le sfere sembravano perfettamente immobili sulla punta delle dita. E solo se guardavi bene, avresti potuto vederle ruotare per trovare l'equilibrio. Poi per caso mi sono imbattuto in alcune vecchie foto di Paul Cinquevalli, che catturavano quell'istante di pura arte del 'contact juggling'". Michael Anastassiades
Uno stelo di ottone satinato. E in cima, come fosse in equilibrio, una sfera in vetro di 30 centimetri che sporge in bilico, sulla terminazione inclinata del bastone. Una palla opalescente, che pare voglia scivolare via, apparentemente instabile. Come se si trattasse di un oggetto circense, o lo strumento del numero di un giocoliere che magicamente riesce a far stare in equilibrio entrambi gli elementi -sfera e bastone-, la lampada da terra IC Lights di Michael Anastassiades (declinata anche nelle varianti da parete, da tavolo e da sospensione) ha la grazia poetica e la visionarietà progettuale che da sempre caratterizzano il lavoro del designer cipriota.
Anastassiades è spesso portato a frequentare i territori di confine tra design e arte contemporanea; una filosofia, la sua, che guarda alla realizzazione di oggetti in grado di produrre un valore permanente, sempre border line con l’opera artistica. Progetti e cose che nascono da un’elaborazione filosofica e, il più delle volte, poetica. Ma Anastassiades non trascura la meticolosa ricerca dei materiali e di un’artigianalità che rende ciascuno dei suoi oggetti di una preziosità unica, come nel caso di IC Lights.
"Una storia davvero brillante dell'evoluzione del design, quella della lampada Parentesi: l'idea originale di Pio Manzù di creare una fonte luminosa che potesse scorrere verticalmente dal soffitto alla terra e ruotare a 360° sul suo asse, fu poi adattata da Achille Castiglioni in seguito alla morte prematura del suo giovane amico, nel 1969. La lampada Parentesi fu lanciata da Flos nel 1972 e da allora continuamente prodotta.
Quarant'anni dopo non è molto cambiato. Il mondo dell'illuminazione ha visto un passaggio fondamentale della classica lampadina a una varietà di tecnologie illuminotecniche innovative, che hanno creato nuove opportunità per il design e la manifattura delle lampade.
Disegnare una lampada oggi non si limita alla creazione di un oggetto intorno a una data fonte luminosa: significa disegnare la fonte luminosa stessa. Questo mi ha spinto a pensare alla Parentesi, la lampada che in assoluto ha celebrato il bulbo tradizionale nel modo più affascinante ed efficace. Sarebbe stato possibile ripensarla ancora una volta, ipotizzando un passaggio di testimone da Manzù-castiglioni ad un altro futuro?" Konstantin Grcic
Un disco che irradia. Un sole appeso a un filo. Un cerchio luminoso che abbraccia lo spazio: questo è OK, una forma circolare e piatta, con un cavo che funge da binario e che si dipana dal soffitto fino a terra. Il suo nome ricalca la sua forma e cita l’iniziale del nome del suo autore, il designer tedesco Konstantin Grcic. Con la lampada OK, anche stavolta, Grcic unisce sperimentazione tecnologica, sensibilità progettuale e gusto per le forme essenziali. Una passione per la tecnologia e per i materiali che si traduce ormai da anni in un design che parla il linguaggio della semplicità, dell’avanguardia innovativa e del confronto con la storia del design.
Così Grcic rende omaggio a Parentesi, un’icona del disegno industriale italiano, ridisegnando la sua fonte originale come una superficie ultrapiatta a LED con tecnologia ‘edge lighting’, direzionabile a 360°. Il tubo sagomato, a forma di parentesi appunto, della lampada originale, mantiene la funzione di scorrimento in verticale sul cavo di acciaio, ma si trasforma in una piccola scatola rettangolare che ospita le componenti elettroniche e uno switch a tecnologia soft-touch. Il contrappeso cilindrico di una volta è sostituito da una forma conica di più semplice installazione. Solo l’attacco al soffitto, il rosoncino magnificamente disegnato da Achille Castiglioni, rimane identico, lo stesso pezzo di metallo sottile.
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