Venerdì 1° maggio la nuova sede museale, nel MeatPacking District, apre ufficialmente al pubblico ed espone la sua completa collezione di arte moderna e contemporanea americana. Al party inaugurale, celebrato con la mostra 'America Is Hard to See', sono attesi circa 4000 invitati.
Nel 2004 il Whitney sceglieva Renzo Piano per realizzare un intervento di ampliamento del museo, reso necessario dalla insufficienza degli spazi espositivi. Una nuova struttura affianca oggi quella di Madison Avenue, realizzata nel 1996 da Marcel Breuer, per ospitare nuove gallerie espositive per circa 4.600 metri quadrati di superficie, cui si aggiungono 1400 metri quadrati per le esposizioni all’aperto, una biblioteca, un’area per installazioni d'arte e video, un teatro con 175 posti, ed un centro di ricerca.
"Una nave in un bacino di carenaggio” questa la metafora utilizzata da Renzo Piano per descrivere il progetto. La scelta dell'architetto è stata quella di disegnare un blocco massiccio in grado di suggerire l’idea di un edificio ricavato da un unico blocco, piuttosto che costruito assemblando singoli elementi strutturali. Piano ha pensato di utilizzare il tratto finale delle High Line, la vecchia ferrovia trasformata in un parco sopraelevato, come ingresso naturale del museo.
Adam D. Weinberg, direttore del museo ha dichiarato: "Abbiamo voluto creare un ambiente all'interno del quale i visitatori vengano a contatto con il mondo dell'arte attraverso un'esperienza vissuta in prima persona".
Piano ha spiegato così il progetto: “Abbiamo voluto attingere alla sua vitalità e allo stesso tempo rafforzare il suo già ricco carattere. Il primo grande gesto, allora, è l’ingresso a sbalzo, che trasforma l’area all’esterno dell’edificio in un grande riparato spazio pubblico.
In questo luogo di ritrovo sotto la High Line, i visitatori godranno di una splendida vista attraverso l’ingresso dell’edificio e delle grandi finestre sul lato ovest del fiume Hudson. Qui, tutto in una volta, si ha l’acqua, il parco, le potenti strutture industriali e l’eccitante mix di persone, riunito e messo a fuoco da questo nuovo edificio e dall’esperienza dell’arte”.
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