29/04/2015 - “Ho iniziato con l’idea di fare una collezione esattamente come quella che ora presento: lampade in cui semplicità, leggerezza, emozione ed invenzione sono le componenti fondamentali di progetto.
Penso che il lavoro di fare lampade non sia una scienza esatta, ma nello stesso tempo sento la necessità di seguire un metodo. Un metodo che mi permetta di dare un senso a tutto quello che faccio. Per questo motivo mi avvicino alla luce con l’idea di avvicinarmi alla verità e, di conseguenza, alla bellezza.
Le lampade che preferisco sono quelle che arrivano dal cuore e dal cervello, intuizioni che affiorano da un certo modo di essere e di pensare”.
Con queste parole Davide Groppi, alla guida dell’omonima azienda che dalla fine degli anni Ottanta produce e distribuisce lampade in tutto il mondo, riassume la sua idea di “luce sartoriale”.
Nel suo lavoro invenzione ed emozione sono componenti fondamentali. Grande attenzione quindi per la tecnologia, ma anche approccio umanistico al progetto, alla ricerca costante di “una luce non solo per illuminare, ma anche per raccontare storie, conferire significati, disegnare metafore e costruire il teatro della nostra vita”.
In occasione della Milano Design Week 2015, Davide Groppi ha presentato dieci nuove lampade tra arte e tecnologia, partendo dalla forma più elementare, il fuoco, alle forme più sofisticate e rarefatte della luce.
I suoi lavori indagano le innumerevoli dimensioni della luce giocando tra magia e impossibilità, leggerezza e invenzione.
Perfect Lovers è un lavoro sulla coppia e sulle coppie: due lampadine a led sono collegate in serie con un cavo sottilissimo, quasi invisibile. Il destino dell’una dipende dal destino dell’altra. “Un omaggio – spiega Davide – alla bellissima formula di Dirac, l’equazione che descrive il fenomeno dell’entanglement quantistico: se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce”.
Per Simbiosi un piccolo gioco di prestigio sfrutta la possibilità di collegare i diodi in serie utilizzando correnti costanti molto basse e quindi cavi sottilissimi. E’ possibile definire a piacimento la configurazione della lampada portando la luce dove si vuole. L’insieme appare leggero e quasi impossibile.
Un piccolo drago senza fili che “sputa” luce d’accento dove serve ispira Dragon. Per illuminare quadri, sculture o semplicemente creare profondità con la luce. Dragon utilizza la stessa batteria del nostro modello Tetatet con un’autonomia di 8 ore. E’ possibile orientare il flusso luminoso di 360° nello spazio.
Tetater è l’evoluzione del modello Tetatet declinato in versione da terra. Da utilizzare in intimità, vicino al letto o alla poltrona. La testa luminosa è intercambiabile con i modelli Tetatet e Dragon.
Pablo è un lavoro sull’arte. Da Picasso a Ungaretti. La luce è elevata a oggetto d’arte e di contemplazione.
Un pannello luminoso senza cornici è appoggiato al muro evocando il gesto di appoggiare i quadri alle pareti. È possibile scegliere il colore e l’intensità della luce agendo su un telecomando.
È luce pura. Senza fronzoli e cose superflue. Una luce da mettersi vicino, alla sera, scegliendo il colore.
Masai è una lampada per illuminare i quadri prendendo corrente da una normale presa elettrica. E’ quindi possibile mettere la luce dove necessario. Un omaggio ad Alberto Giacometti e alle sue figure sottili.
La lampada è regolabile in altezza ed il flusso luminoso è orientabile. La sezione del corpo illuminante (10 x 10 mm) è ridotta ai minimi termini.
Fulmine è la rivisitazione del classico saliscendi a spirale, ma utilizzato in orizzontale per arrivare con la luce dove si vuole. Con semplicità e facilità di utilizzo. La lampada evoca alcune vecchie costruzioni elettromeccaniche, visioni ferroviarie, assemblaggi destrutturati.
Sunset è una macchina per riprodurre la luce del tramonto in tutte le sue sfumature.
Una lampada esperenziale da provare e collezionare …
Picnic è la rivisitazione della classica lanterna Giapponese. La lampada funziona a batteria (durata 4 ore) e permette di utilizzare la luce in modo romantico. Una lanterna che illumina dentro e fuori, come una luce che ti aspetta. Il grado di protezione è IP54.
Cathode è un’ampolla luminosa dall’aspetto scientifico che diffonde luce.
La forma di Cathode evoca quella di una lampadina mai nata, atmosfere steampunk, situazioni in cui le strumentazioni erano attivate dalle prime forme di elettricità.
La classica lampadina senza futuro diventa un apparecchio a diodi luminosi. Come sarebbe stato il passato se il futuro fosse accaduto prima?
Partendo dal progetto Nulla (Compasso d’Oro 2014) di soli 18 mm quest’anno Davide Groppi ha sviluppato il sistema Nulla 25 che permette l’estrazione della parte ottica con un foro di 25 mm di diametro.
“Con Nulla 25 prosegue il nostro lavoro alla ricerca di una luce assoluta e senza fonte. La luce è indagata come puro fenomeno fisico”.
La sede della fabbrica è a Piacenza, dove Davide lavora con un selezionato gruppo di persone e dove dal 2012 è attivo il primo “Spazio Esperienze” aperto ai progettisti e a tutte le persone che desiderano conoscere a fondo la produzione e la filosofia aziendale.
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