17/02/2016 - Nel centro storico di Oxford, la New Bodleian Library progettata negli anni '30 da sir Giles Gilbert Scott, è stata completamente ristrutturata e riaperta recentemente dopo quattro anni di lavori. E’ complementare della Old Bodleian Library, la più grande biblioteca universitaria del paese aperta nel lontano 1602 e situata proprio di fronte ad essa. Tuttavia grazie al nuovo look, la New Bodleian si è emancipata e ha conquistato una propria identità sotto il nuovo nome di Weston Library.
L’obiettivo dell’articolato e complesso intervento di ristrutturazione dello studio londinese Wilkinson Eyre ha seguito tre linee guida: modernizzare la struttura per agevolare le attività dei lettori e ricercatori, migliorare le condizioni di conservazione della vasta collezione di libri, e aprire la biblioteca verso l’esterno. Il tutto senza compromettere il carattere storico del palazzo. La biblioteca è diventata uno spazio accogliente, dal design ispirato e funzionale, dove consultare libri e fare ricerche accademiche, ma anche visitare mostre, prendere un caffè, fare degli acquisti.
La creazione di un’ampia hall centrale, illuminata dalla luce naturale zenitale e movimentata da una galleria vetrata sospesa che offre uno sguardo su una parte della ricca collezione di libri, è un invito irresistibile ad entrare nella nuova biblioteca.
Incitare il pubblico ad entrare all’interno della biblioteca che per tanti anni, era stata invece completamente rinchiusa su stessa, è stato un intento prioritario dell’architetto Jim Eyre che ha diretto il progetto. Per raggiungere l’obiettivo, l’entrata dalla strada è stata completamente ripensata. Tutta la facciata sud dell’edificio è stata ridisegnata: le finestre e i panelli tra i pilastri esistenti sono stati soppressi per fare posto ad un entrata con colonne, aperta direttamente su una serie di gradini e una rampa integrata dando accesso diretto alla strada.
Così si è creata una nuova relazione tra Broad street e la Weston Library e un’estensione naturale verso la nuova grande hall di ingresso del piano terra che è un invito ad appropriarsi l’edificio per il pubblico. Si è trattato, spiegano da WilkinsonEyre, “di aprire l’architettura del palazzo sia concettualmente che fisicamente, per permettere alla funzione della biblioteca di diventare più trasparente.”
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