“Il progetto vincitore - ha sottolineato la Giuria, presieduta dall’ing. Giacomo Scarascia Mugnozza - accattivante per lo spirito rivolto alla concretezza realizzativa già nel motto “Non + fumo”, persegue con chiarezza e compiutezza l’obiettivo principale del Concorso, ponendo equilibrata attenzione sia agli aspetti urbanistici e di mobilità che funzionali e di servizio per il quartiere di cui l’edificio è “matrice” fondamentale”.
Queste le parole di 3C+M architettura, componente del collettivo vincitore:
"Siamo felici e orgogliosi di avere l’opportunità di poterci confrontare con un tema così importante per la città, sia per il pregio architettonico del manufatto su cui dovremo operare, sia per l’importanza strategica del contesto urbano in cui è collocato.
Il progetto è stato affrontato con l’intenzione di aprire la Manifattura e i suoi luoghi all’intero quartiere e alla città e con la volontà di rendere questi spazi, un tempo anonimi, nuovi poli di attrazione per la collettività".
Altri tre progetti sono stati menzionati e premiati con un riconoscimento economico di 3.000 euro ciascuno.
Il progetto “Sic et simpliciter”, a cura di S.B.ARCH. Bargone Associati (capogruppo), Neostudio, Espace Libre, arch. Fernando Russo, arch. Riccardo Russo, Studio Sarti Engeneering, Lorenza Dadduzio, Lilia Sicolo, Antonia Trisolini, Giuseppe Carmosino e Martina Lentini. Scelto per la rispondenza positiva agli obiettivi del Concorso, sia per l’approccio integrato e multidisciplinare del “concept” sia per le apprezzate soluzioni architettoniche verticali quale la “Torre verde belvedere” , e orizzontali quali lo scavo abitato all’interno della corte del Cnr, secondo una concezione integrata tra spazi pubblici e privati.
“Manifattura della scienza e della socialità”, progetto di Paola Gatti, che, nel rispetto più centrale degli obiettivi del Concorso, ha prospettato apprezzate soluzioni spaziali, tecnologiche e funzionali sia delle aree del Cnr che dei servizi innovativi interni del complesso architettonico.
Il concept affiancato dal motto “Libera l’oasi”, firmato dallo studio Mario Cucinella Architects. Della proposta è stata condivisa, oltre alla completezza tecnica rispetto agli obiettivi del Concorso, l’alta qualità delle suggestioni e delle modellazioni compositive degli spazi aperti pubblici, insieme all’analisi climatico-ambientale e all’originalità del contributo delle energie rinnovabili.
Alla giornata di premiazione, condotta dall’AD di Invimit, Elisabetta Spitz, hanno preso parte il sindaco di Bari Antonio Decaro, Massimo Ferrarese, presidente di Invimit e Antonio Uricchio, rettore dell’Università di Bari.