31/08/2017 - Si è svolta lo scorso 20 luglio la cerimonia di posa della prima pietra del nuovo asilo nido di CityLife a Milano. Baby-Life, questo il nome del progetto, è frutto di un concorso, bandito nel 2004 da CityLife con il Comune di Milano, e vinto dallo studio 02 Arch.
Uno studio d’architettura, una psicologa infantile, un sociologo, un esperto in green-architecture, un paesaggista e un computista hanno affrontato insieme un tema denso di riflessioni come la progettazione di un edificio per l’infanzia.
Il progetto che ne è risultato ha il desiderio di costruire luoghi che sappiano rappresentare una nuova identità, che offrano una qualità di vita e di relazione superiore e che rappresentino un modo di vivere più attento alle risorse e alle necessità dell’ambiente.
Gli elementi cardine del progetto sono un approccio sensibile al contesto e all’ambiente uniti ad un architettura a misura di bambino.
La mappa delle funzioni e dei flussi organizza e disegna la pianta della struttura.
La forma esterna è plasmata dal contesto: di fronte alla forza del bosco la cortina dura e unitaria dell’edificio si divide in tante piccole casette che, come le foglie degli alberi, avvolgono le piante e ne prendono le sembianze. Un morbido elemento luminoso e trasparente collega i piccoli edifici dando al manufatto un'unitarietà frammentata nelle forme.
L’organizzazione della pianta è scandita dall’atrio centrale, dominato dal morbido blob del patio delle farfalle, attorno al quale ruotano tutte le funzioni.
Il parco esterno è il luogo dove i bambini, attraverso attività parallele di movimento, gioco e coltivazione, imparano a conoscere i ritmi del vivere all’aperto e del mondo vegetale. Il disegno del verde è stato concepito per avere un giardino dalle diverse forme e colori durante il susseguirsi delle stagioni. Il progetto pedagogico plasma la forma e la disposizione degli spazi ed interessa tutte le aree di conoscenza motoria, verbale, non verbale ed emotiva-affettiva. Poiché in questa fase evolutiva lo sviluppo dei bimbi avviene in modo del tutto globale non ci può essere una distinzione netta fra le aree percettive e nell’asilo ci saranno laboratori e attività che percorrono trasversalmente i 5 sensi.
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