11/10/2017 - Per il progetto del boutique hotel Senato di Milano, Alessandro Bianchi si ispira ai maestri del ‘900 come Gio Ponti e Piero Portaluppi. Quella che da oltre un secolo era la casa privata della famiglia Ranza, da circa un anno ha aperto le porte dell'ospitalità con ben 43 stanze.
L'hotel è il risultato di due anni di lavori e di una ricerca che inizia dal bianco cangiante della facciata neoclassica e arriva alle finiture fluorescenti nelle porte delle camere, distribuite sui tre piani dell’edificio.
La corte centrale della lobby è occupata da uno specchio d’acqua, come se il Naviglio Grande tornasse a scorrere open air davanti al palazzo perché così succedeva in passato. La reception è un trionfo di luce grazie alle lampade a parete a forma di ginkgo biloba minuziosamente lavorate a mano.
Tutti gli elementi d'arredo, dalle poltrone ai tavoli, sono pezzi unici disegnati dall’architetto Alessandro Bianchi che ha curato e progettato l'hotel in ogni dettaglio, accostando materiali differenti come il marmo, il legno e l'ottone.
"Per dare un’identità unica a SHM ho disegnato “tutto” come facevano i maestri Milanesi del ‘900, architetti come Gio Ponti e Piero Portaluppi che in questo progetto ho eletto a numi tutelari" spiega Bianchi.
"E l’albergo racconta molte storie. Il pavimento nella hall rimanda al serpente, figura viscontea, le porte all’ingresso in ferro sono un omaggio al Portaluppi e agli splendidi cancelli disegnati per il palazzo con l’arcone in corso Venezia".
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