20/06/2018 - Su un pendio collinare poco fuori Perugia caratterizzato dalla presenza di numerosi ulivi secolari e da una magnifica vista verso la città, il giovane architetto Alessandro Bulletti ha progettato e costruito questa villa che prende il nome di Casa K.
La casa, interamente rivestita in pietra arenaria locale, ha preso forma in rapporto al paesaggio in cui è immersa, quasi a voler confondersi con esso.
Verso nord si presenta prevalentemente chiusa per proteggersi dal vento, aprendosi verso sud con ampie finestre, attraverso le quali si stabiliscono le relazioni con gli aspetti più significativi del paesaggio vicino e lontano.
La grande loggia, come una profonda cornice, inquadra e cattura una precisa porzione di paesaggio di singolare bellezza, rimasto immutato nel tempo. Questa immagine, come un dipinto, mostra il profilo della città storica che svetta sul paesaggio, in un magico equilibrio tra ambito costruito e campagna.
Casa K si organizza su due piani: quello superiore ospita le funzioni dedicate alle attività diurne, mentre il piano inferiore contiene le camere e tutti gli spazi di servizio.
I due piani della casa risolvono il dislivello esistente tra la quota della strada privata d'accesso e quella dell'ampio prato più in basso, unica zona in piano presente nella proprietà.
A monte quindi la casa appare come un volume basso e stabilisce cosi` un migliore rapporto con la minuta scala del luogo, caratterizzato dalla presenza del piccolo edificio agricolo esistente, considerato elemento di grande importanza anche nel nuovo assetto insediativo.
Verso valle, invece, la casa si manifesta con la loggia a doppia altezza, aperta sul grande prato, verso la piscina posta all'estremità sud della proprietà.
L'ingresso all'abitazione avviene attraverso la piccola loggia, definita dalla lunga falda inclinata del tetto in rame che si abbassa in prossimità della strada pedonale di accesso inserendosi tra due ulivi esistenti, senza alterare la scala del luogo.
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