27/09/2018 - Qual è il confine tra architettura e arte? MVRDV ha cercato di rispondere a questa domanda con il suo ultimo progetto: The Imprint, un complesso di edifici nei pressi dell'aeroporto di Incheon a Seoul, destinato a diventare un nuovo polo artistico.
Lo studio olandese fondato nel 1993 da Winy Maas, Jacob van Rijs e Nathalie de Vries continua così sulla strada delle opere a scala urbana che l’anno scorso ha portato alla biblioteca di Tianjin, in China.
Completato come parte del complesso di Paradise City - un resort di lusso di cui va a implementare l’offerta - The Imprint comprende un parco a tema al coperto chiamato Wonder Box e un night club, una sorta di benvenuto che la città offre al turista.
Collegati da un cortile centrale condiviso, i due edifici sono stati fortemente influenzati dal contesto del sito: le caratteristiche degli edifici vicini, come le forme delle finestre e delle porte, sono state replicate nel rilievo in facciata come se fossero impresse.
Le facciate sorprendentemente scultoree dipinte di bianco e oro si sciolgono in linee astratte bucandosi in alcuni punti fino a creare un sipario di finti archi e pieghe impossibili.
Il nome “The Imprint” deriva dalla tecnica di costruzione, che ha fatto ampio uso di tecnologia di stampa 3D per modellare i 3800 pannelli in fibra di vetro e cemento che ricoprono la facciata facilmente riconoscibile dai passeggeri in atterraggio all'aeroporto di Incheon.
L’ accattivante design degli esterni, completamente privi - per una precisa scelta progettuale - di finestre, riecheggia negli interni, in cui sono installati soffitti a specchio e pavimenti in vetro per un effetto psichedelico.
"Due mesi fa, quando la maggior parte del rivestimento era già stata eseguita il cliente ha detto: questa è un'opera d'arte", ha dichiarato Winy Maas, architetto principale dei due edifici e co-fondatore di MVRDV. "La cosa interessante di questo progetto è che l'intrattenimento può diventare arte e l'edificio può diventare esso stesso arte. Qual è, allora, la differenza tra architettura e arte? Il progetto gioca con questa dualità e penso che l'astrazione contribuisca a questo scopo, sorprendendo e allo stesso tempo seducendo l’osservatore".
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