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Cenotafio, Etienne-Louis Boullée
17/10/2018 - Cosa sognavano di costruire i massimi architetti del mondo? Philip Wilkinson ha raccolto nel suo “Atlante delle Architetture fantastiche” le storie dei grandi progetti architettonici che hanno fatto la storia dell’architettura pur senza mai trasformarsi in realtà.
Pier Luigi Nervi e Adolf Loos, Leonardo da Vinci e Frank Lloyd Wright, Inigo Jones e Antoni Gaudí, Joseph Paxton e Kenzo Tange, Antonio Sant'Elia e Richard Buckminster Fuller, Arata Isozaki e Étienne-Louis Boullée. I nomi di questo atlante sono infiniti, come infinita è la loro capacità di creare qualcosa che nessuno aveva mai concepito prima.
In tali progetti, gli architetti hanno spinto l’uso dei materiali al limite estremo, esplorato idee nuove e ambiziose, sfidato le convenzioni, concedendosi libertà creative o aprendo la strada verso il futuro. Alcuni sono veri e propri capolavori dell’architettura, altri sono soltanto incantevoli voli di fantasia.
Protagoniste assolute del volume le architetture fantastiche. Alcune di esse sono disegni di grande bellezza, come l'enorme monumento sferico di Etienne-Louis Boullée per Isaac Newton; altre, come i piani urbanistici di Le Corbusier, sembrano volerci insegnare come vivere; altre ancora, come i «grattacieli orizzontali» di El Lissitzky e le torri coniche di Gaudi a New York, stravolgono ogni convenzione architettonica, oppure sono bizzarre e stimolanti allo stesso tempo, come la Walking City e la Plug-in City di Archigram.
Tra questi edifici mai costruiti ci sono grandiosi progetti che sono diventati dei veri e propri biglietti da visita per i loro ideatori, sperimentazioni al limite della tecnologia, idee visionarie per la città del futuro e autentici articoli di fede architettonica. Strutture come la cupola di Richard Buckminster Fuller su New York o il grattacielo di Frank Lloyd Wright possono sembrare azzardati, ma di fatto hanno indicato una strada, tracciata decenni più tardi da edifici come l'Eden Project in Cornovaglia e lo Shard di Londra.
Mostrati attraverso molte immagini, queste architetture fantastiche possono dirci molto sulle tendenze architettoniche, sullo spirito del tempo in cui sono stati concepiti, sulle ambizioni dei designer e sulla loro visione del mondo, oltre a fornire una base di partenza, seppur evanescente, per l’immaginario futuro delle nostre città.
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“La citta` ideale”, Urbino, attribuito a Francesco di Giorgio Martini, 1480 ca. “La citta` nuova”, Antonio Sant’Elia, 1914 “Der Wolkenbugel, Mosca”, El Lissitzky, 1923-1925 Walking City, Archigram Plug-in City, Archigram Grattacielo sulla Friedrichstrasse, Berlino, Ludwig Mies van der Rohe, 1922 “Clusters in the air”, Arata Isozaki, 1962 “Ville Radieuse” (pianta), Le Corbusier, 1930
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