08/03/2019 - CampZero è il primo Active Luxury Resort dedicato agli appassionati della montagna che offre esperienze esclusive nel territorio di Ayas, in Val d'Aosta. Struttura ricettiva alberghiera (27.700 m3) articolata su tre livelli, dei quali uno interrato e due fuori terra, è stato ispirato e concepito sulla base di elementi naturali.
Ubicato in una radura all’interno di un’area boschiva, campZero è un luogo in cui natura, dimensione sportiva e tecnologia si fondono, offrendo un'esperienza unica e d'avanguardia. La natura fa da modello a un design che diventa lusso.
Il progetto architettonico porta la firma dello studio Bladidea, gli interni sono di Nisi Magnoni | NM Architetti.
La vocazione sportiva di campZero diventa architettura con la parete interna per l'arrampicata su roccia, una struttura unica nel suo genere, realizzata interamente in cemento e progettata insieme alle guide alpine locali. La natura riprende il suo spazio nella parete di ghiaccio esterna che, in inverno, avvolge le mura della hall e permette di esercitarsi nell'arrampicata.
Il progetto del complesso ricettivo gravita attorno ad un nucleo centrale, un “masso piantato nel terreno”, realizzato in cemento armato, le particolari texture e la pigmentazione in pasta del conglomerato cementizio cercano un dialogo con i materiali naturali richiamando le geometrie e i colori della roccia; i servizi comuni al piano terra, sono posti sotto il “lembo di terra” costituito da una piastra con copertura verde, conformata ad Y, dove nella parte centrale e` attraversata dal “masso” in cemento, e alle estremita` si raccorda al terreno naturale.
Attorno al “masso” convergono, al di sopra della piastra, 3 blocchi di camere ciascuno composto da un’aggregazione di 10 piccoli volumi in legno con coperture metalliche a falda unica diversamente orientate; in questo modo si è voluto rileggere e rimandare all'aggregazione volumetrica di alcuni insediamenti tradizionali le cui abitazioni spesso venivano realizzate attorno ad un grande blocco erratico sviluppando il borgo vero e proprio.
Con questo linguaggio è stato possibile frammentare l’importante volume emergente, in parte collocato al di sotto della copertura verde e in parte distribuito nei 30 volumi delle camere, e realizzare un edificio dallo skyline discontinuo che non cancella la linea di margine tra prati e bosco, in modo da inserirsi in un contesto naturale poco edificato che, per caratteristiche morfologiche ed ambientali, sarà destinato a rimanere tale.
Nelle 30 camere di campZero ogni singolo elemento, materiale, colore costituisce un richiamo alla tradizione valdostana e ne è, al contempo, una moderna reinterpretazione. Il confine tra spazio interno ed esterno è annullato da finestre a tutta altezza aperte su una vista mozzafiato, e dal garden che impreziosisce ogni stanza, come parte integrante dell'habitat.
“Nel progetto dei suoi interni” afferma Nisi Magnoni, “nessun elemento è standardizzato, tutto è progettato secondo un approccio di tipo artigianale volto a valorizzare la natura dei materiali utilizzati. Giocare con i simboli tipici valdostani ed oggetti di uso comune legati sia all’ambito domestico che sportivo, questo il leitmotiv del progetto. Così come l’architettura stabilisce un forte legame con il contesto naturale in cui è immersa, anche la forma e la composizione degli elementi che costituiscono il progetto di interni rimandano all’architettura che li ospita, alla crudezza della roccia, al calore del legno. Sulle pareti dei diversi ambienti si alternano grolle, mestoli per la polenta, paioli, insieme a strumenti tecnici per l’arrampicata, disposti con rigore geometrico e matematico in un susseguirsi di oggetti diversi che cambiano gradualmente secondo un meccanismo che fa riferimento alle opere escheriane”.
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