01/04/2019 - Olivari partecipa al Salone del Mobile 2019 presentando quattro nuove maniglie d'autore, firmate da Antonio Citterio, Carlo Colombo, Max Pajetta e Luca Casini. In mostra anche due “best of”, progetti di Rem Koolhaas e Zaha Hadid.
L'allestimento porta la firma del duo Calvi Brambilla, e racconta il tema “l’arte interpreta il design”. A tal proposito i designer spiegano: “Ci siamo ispirati all’arte spazialista di Agostino Bonalumi, che utilizzava tele monocrome estroflesse mediante sagome inserite dietro la tela, in modo da creare effetti di luci ed ombre in relazione all' inclinazione della sorgente luminosa. E dunque le maniglie, presentate non solo come oggetto di design, ma anche come “opere d'arte”, in cui vengono messe in evidenza per ognuna le linee costruttive caratteristiche e individualizzanti”.
La maniglia Milano di Antonio Citterio si rende volutamente 'non protagonista'. Si configura come una maniglia senza tempo, un evergreen. L’attenzione al millimetro nello spessore e al decimo nelle curvature ha permesso di ottenere una precisa percezione sensoriale e visiva di solidità e di classicità.
La maniglia Lugano di Carlo Colombo nasce con l’occasione del progetto residenziale, quindi come modello “su misura” e inquadrato in armonia con l’edificio e gli arredi.
Luca Casini ha voluto creare un oggetto semplice, che avesse una presa corposa e confortevole. Il risultato è Diva, la maniglia che si caratterizza per le superfici generate da due curve convesse e contrapposte che traslano dalla rosetta all’estremità terminale del corpo secondo una curva che progressivamente si addolcisce.
Vola di Max Pajetta si distingue per il segno forte e dinamico, oltre che per il nome fortemente evocativo che rende immediatamente l'idea della sua forma.
Fra i "best of" rientra ABC di Rem Koolhaas, una maniglia-archetipo che nasce dalla semplicità della sezione quadrata. L’elementarità della geometria si presta ad essere un supporto ottimale per una serie di variazioni di finiture metalliche che generano innumerevoli possibilità di caratterizzazione e impatto nei diversi contesti.
Ispirata al primo progetto di Zaha Hadid a New York City, un edificio residenziale situato accanto a High Line Park, la maniglia Chevron richiama proprio il disegno a "chevron" della facciata del palazzo. Il design, una forma forte accentuata da delicate curve, segue lo stesso schema sperimentale su cui è stato costruito il progetto dinamico di Hadid. Estratto da elementi architettonici di orizzontalità e simmetria dell'edificio di New York, il corpo della maniglia assume una forma potente e curva, che esalta il rapporto ergonomico tra la mano e l'oggetto, ottimizzandolo attraverso una serie di delicati ritagli del volume dell'oggetto.
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