©Beppe Raso
29/04/2019 - L’ex Palazzo delle Poste e Telegrafi di Salerno è un immobile prestigioso, in una posizione privilegiata della città, sorto nell’ambito delle trasformazioni urbanistiche che investirono anche la città di Salerno con la nascita del Regno d’Italia. Tra il 1926 e il 1933 venne realizzato il Lungomare Trieste e, per assorbire il traffico veicolare, il parallelo asse monumentale di Corso Giuseppe Garibaldi sul quale affacceranno le maggiori opere pubbliche cittadine: Palazzo di Città, di Giustizia, della Prefettura e appunto delle Poste e Telegrafi.
Inaugurato nel 1932, fu costruito su progetto dell’ingegnere Roberto Narducci nello stile cosiddetto neoclassico modernizzato, simmetrico, con un fronte compatto su Corso Garibaldi (ingresso principale) e uno più aperto e articolato sul Lungomare (ingresso secondario) dove un corpo isolato è posto tra le ali estreme dell’edificio principale e il piccolo cortile interno.
Realizzato in muratura mista di calcare e travertino fino al primo piano e in tufo giallo per i livelli superiori, per le sue peculiarità architettoniche il Palazzo ospitò anche la sede, nel 1944, del Sottosegretariato alle Poste e Telegrafi del Regno d’Italia, quando Salerno fu sede provvisoria del governo italiano di Badoglio.
Oggi l’edificio entra in una nuova fase: acquistato nel 2012 dalla Società Rainone Real Estate, per le sue caratteristiche storiche e strutturali la nuova proprietà vi ha visto la possibilità di trasformarlo in una tipologia residenziale high-end, pur conservando l’Ufficio Postale al piano terreno, e ha affidato il progetto a Lombardini22.
La riqualificazione dell’ex Palazzo delle Poste e Telegrafi di Salerno è, dunque, un progetto multiplo, nato e sviluppato in un dialogo continuo con il contesto, con la città e il paesaggio, e soprattutto condiviso con il cliente in tutte le fasi.
L’edificio, a pianta rettangolare, è composto di 5 piani fuori terra (rialzato, primo, secondo, terzo e quarto piano) oltre a un piano interrato per una superficie complessiva di circa 9.300 mq. Nel 1968, il corpo di fabbrica centrale affacciato sul Lungomare Trieste venne sopraelevato per realizzare un collegamento, al primo piano, tra le due ali laterali. Per la sua particolare importanza storico-artistica, l’edificio è vincolato dai Beni Culturali e Paesaggistici, per cui l’intervento di L22 Urban & Building è in gran parte filologico conservativo.
La facciata è stata riportata al suo aspetto originario per quanto riguarda la scansione cromatica dei diversi livelli, avendo anche cura di differenziare, al quarto piano, la parte centrale dalle due laterali. La sopraelevazione verso il lungomare, dove si attestano due ingressi carrai che conducono al piccolo cortile interno, è stata eliminata mantenendo di quel corpo la quinta di facciata originale.
Nel cortile è stato ricavato un nuovo volume tecnologico, metallico e quindi dichiaratamente in contrasto con l’esistente, da cui si accede ai parcheggi meccanizzati sottostanti, mentre una nuova pavimentazione in sanpietrini accompagna, con sinuosi disegni in campi sovrapposti, i flussi pedonali, carrabili e il verde.
La scansione funzionale dei diversi piani ha mantenuto la destinazione commerciale e uffici al piano terra, mentre nei livelli superiori, tutti destinati a residenza, un consistente approfondimento progettuale è stato dedicato alla loro frazionabilità interna, flessibile e calibrata sulle caratteristiche di ogni piano.
Sono stati proposti vari scenari: dai soffitti relativamente bassi del primo piano (ammezzato) diviso in più piccole unità abitative (da 60 a 120 mq); al secondo piano dove gli alti soffitti richiedevano appartamenti dal taglio molto più ampio (da 250 a 350 mq); ai tre grandi appartamenti duplex del terzo e quarto piano, con accesso anche alla copertura, dove era concessa una maggiore libertà di intervento e fin da subito si è ipotizzato di realizzare ampie terrazze-giardino con piscina.
Palazzo Poste Salerno è dotato di tre ingressi: il principale (scala A), baricentrico e pedonale, è ubicato su Corso Garibaldi e conduce tramite una scalinata al piano rialzato e quindi allo scalone monumentale, tutelato, che collega i quattro piani superiori; i due ingressi laterali (scale B e C) sono accessibili dal Lungomare Trieste e dal cortile interno attraverso i passi carrai.
Il progetto delle aree comuni interpreta il carattere dell’edificio ispirandosi ai materiali e ai decori esistenti. La pavimentazione della scala principale, in parte rifatta, è in seminato con inerti simili agli originali esistenti, la porta vetrata dell’atrio d’ingresso riprende motivi decò in ferro. Nei pianerottoli delle scale, simili motivi ricorrono a pavimento e dialogano nei controsoffitti con gole luminose dalla geometria corrispondente.
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