08/07/2020 - La Cantina Masseto, a Castagneto Carducci, porta la firma dello studio Zitomori.
“Quando abbiamo iniziato a pensare alla costruzione di un luogo per Masseto sapevamo che era necessario un concetto molto individuale. Un posto quasi sacro. L'architettura per il vino dove rappresentare l’azienda, rafforzare l'identità del brand e incarnare la sua filosofia. Dovrebbe essere un luogo per persone e tecnologie, e uno spazio perfetto per la produzione e la conservazione.
Nel caso di Masseto, sono state fatte due considerazioni. Prima di tutto, preservare il territorio. La cantina non deve essere indipendente o dominante. Bisogna integrare la cantina con il territorio, il vigneto, la collina e l’edificio storico Masseto. In secondo luogo, integrare l’architettura con il processo produttivo a gravità.
Abbiamo pensato alla Cava come tema portante del progetto. È un omaggio a un luogo di lavoro dedicato a svelare i segreti di ogni annata di Masseto. È anche un tributo alla più ampia storia dello sforzo delle persone e alla sua interazione con la natura.
A noi è stato richiesto di creare una nuova Architettura, ma allo stesso tempo per noi era molto importante creare un’Architettura senza tempo.
Dall'esterno, solo il corpo destinato a ricezione uva e l’edificio storico a due piani emergono dalla collina. All'interno abbiamo creato gli spazi non costruendo, ma estraendo massa monolitica. I diversi volumi, altezze e livelli interni ricordano una miniera da cui si estrae il materiale prezioso. Qui, sotto la collina, i vini prendono vita e maturano, protetti come un bambino nel ventre materno.
La tecnica adottata per la costruzione della cantina è il cemento armato gettato in opera, che simboleggia la massa solida che lo circonda, come l’argilla blu, una delle peculiarità della stratificazione della collina Masseto e della sua vigna. Ne abbiamo lasciato una traccia visibile attraverso due tagli nel muro della barriqueria come testimonianza del territorio e della sua storia - le origini di Masseto.
Internamente, le superfici con texture e scanalature differenti rappresentano le tracce lasciate dall’estrazione. Le superfici sono il confine che divide il vuoto dell’interno e la massa che lo circonda.
Il concept ha portato a creare un’architettura interiore, visibile solo dall’interno. L’ingresso principale per i visitatori si inserisce come un taglio nella collina".
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