11/09/2020 - Doppia vittoria per Flos al XXVI Compasso d’Oro ADI: Michael Anastassiades si aggiudica l’autorevole riconoscimento per le poetiche geometrie di luce di Arrangements, mentre la geniale e intramontabile lampada Arco dei fratelli Castiglioni, a quasi sessant’anni dalla sua creazione, è celebrata con il Premio alla Carriera del Prodotto, istituito per la prima volta in questa edizione.
La cerimonia di premiazione si è tenuta quest’anno nei bellissimi spazi industriali del nuovo ADI Design Museum di Milano, in Via Ceresio 7.
Arrangements, la poetica collezione modulare di elementi geometrici luminosi, creata per Flos nel 2018 dal designer di origine cipriota Michael Anastassiades, si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento con le seguenti motivazioni della giuria internazionale: “Una danza di minimalismo, geometria e tecnologia, interpreta bene i LED e sa trasformarli in emozione.”
La lampada Arco, disegnata nel 1962 dai fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni, e riconosciuta in tutto il mondo come uno degli oggetti più geniali e intramontabili del design, ha ricevuto invece un meritato riconoscimento a quasi sessant’anni dalla sua creazione: il Premio alla Carriera del Prodotto, istituito a partire da questa edizione del Compasso d’Oro, celebra Arco a pieno titolo come protagonista indiscusso della cultura del design italiano. Ingegnosa, semplice, duttile, sintesi di genialità creativa e abile tecnica di lavorazione. Questa la motivazione della giuria: “Innovazione tipologica nel settore illuminotecnico, è stata capace nel tempo di diventare icona per l’intero design italiano nel mondo”.
Roberta Silva, CEO di Flos, ha ritirato i premi con grande orgoglio ed emozione, accompagnata dal designer Michael Anastassiades e da Carlo Castiglioni, figlio di Achille e Presidente dell’omonima Fondazione.
I due nuovi premi ADI vanno ad arricchire la lista di Compassi d’Oro vinti da Flos nel corso degli anni, come la celebre Parentesi di Achille Castiglioni e Pio Manzù, premiata nel 1979, l’eclettica May Day di Konstantin Grcic (2001) e più recentemente, dello stesso Grcic, la tecnologica e minimale OK (2016).
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