21/10/2020 - Nei giorni scorsi Moroso ha partecipato a EDIT Napoli, la fiera dedicata esclusivamente al design editoriale e d’autore, giunta alla sua seconda edizione. EDIT Napoli raccoglie sotto la stessa etichetta una selezione di designer, aziende e artigiani che nel loro processo creativo si avvalgono di modalità produttive di alta qualità e che fondono idee contemporanee ai saperi antichi del fare.
L’evento, organizzato in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, da voce al design d’autore, alle realtà che fanno della qualità rispetto alla quantità, della territorialità rispetto alla globalizzazione e della filiera trasparente i loro punti di forza.
La prestigiosa cornice del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore che ha ospitato l’evento è stata arredata con i prodotti della collezione M’Afrique.
M’Afrique Collection, la produzione outdoor per Moroso nata nel 2009 e interamente prodotta a mano in Senegal nell’Atelier M’Afrique di Dakar, è firmata da Tord Boontje, Ayse Birsel e Bibi Seck, Marc Thorpe, Patricia Urquiola, Federica Capitani, Concetta Giannangeli, David Weeks, Martino Gamper, Sebastian Herkner e Ron Arad.
Alcuni tra i pezzi più significativi della collezione sono in esposizione nella corte interna dell’edificio, tra cui le iconiche Shadowy, poltrone disegnate da Tord Boontje, la collezione Banjooli firmata Sebastian Herkner e le sedute Husk di Marc Thorpe.
Le poltrone Shadowy traggono ispirazione dalle sedute da spiaggia degli anni Venti del Nord Europa. L’alto schienale, i braccioli e la seduta terminano con linee curve che conferiscono alla poltrona l'aspetto di un trono. Lo schienale, inoltre, si allunga fino a creare una curva che ricorda un baldacchino e funge da parasole.
All’interno dell’allestimento insieme alle poltrone Shadowy, la collezione Banjooli disegnata da Sebastian Herkner: le linee curve delle sedute traggono ispirazione dalla danza di corteggiamento degli struzzi in Africa orientale. Il battito delle ali crea forme sporgenti che sono state trasferite alla silhouette della sedia.
Infine, a completare l’allestimento, le sedute Husk disegnate da Marc Thorpe, ispirate al guscio esterno del mais. Per Thorpe, questa è l’opportunità di trasformare l’architettura del guscio di una pannocchia di mais in un prodotto di uso quotidiano universalmente riconoscibile.
EDIT Napoli ha confermato inoltre il forte legame con il territorio che la ospita, portando con EDIT Cult il design internazionale all’interno di luoghi simbolo della cultura della città. Il Teatro di San Carlo ha ospitato Metamorfosi, la collezione di Martino Gamper per Moroso.
Nel progetto Metamorfosi, realizzato in collaborazione con Moroso e nato inizialmente per celebrare il 60° anniversario dell'azienda, Martino Gamper destruttura alcuni prodotti icona del catalogo Moroso, realizzati da differenti designer, e li unisce per creare una serie di nuovi mash-up di design.
Grazie al particolare sguardo di Gamper, noto per i suoi lavori improntati sulla decostruzione e la ricostruzione, per il suo approccio giocoso, sono stati reinventati alcuni tra i prodotti piu` noti del catalogo Moroso, come ad esempio ai masterpieces di Patricia Urquiola, Alfredo Ha¨berli e Toshiyuki Kita (autore di Saruyama), alle sottili forme dinamiche di Massimo Iosa Ghini, alle creature solenni di Ron Arad. Come dice Gamper: “Il problema di non poter toccare un pezzo firmato da un noto designer e` tipicamente italiano. Sono prodotti questi pensati per l’industria, non sono pezzi unici, e io li metamorfizzo. Ripercorro al contrario il processo creativo e li rifaccio uscire dalla fabbrica.”
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