05/11/2020 - Il Palacio de la Salina a Salamanca (Spagna) ha ospitato fino al 31 ottobre 2020 l'installazione “Non Plus Ultra” dell'artista spagnolo Gonzalo Borondo.
Il progetto, curato da Chiara Pietropaoli, è stato realizzato in collaborazione con lo studio serigrafico 56Fili e con il supporto organizzativo di STUDIO STUDIO STUDIO, il progetto interdisciplinare fondato da Edoardo Tresoldi.
“Non Plus Ultra” è un’installazione serigrafica percorribile unica nel suo genere, concepita come itinerante, ma allo stesso tempo site-specific. È composta da 56 lastre di vetro di due metri e cinquanta centimetri per ottanta centimetri stampate, e nasce dalla volontà di far dialogare gli elementi trasparenti con spazi e fruitori ogni volta nuovi. “Non Plus Ultra” è stata esposta per la prima volta al MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma nel 2018.
Le lastre sono composte da due immagini grafico-pittoriche che coabitano lo spazio: da un lato una colonna, dall’altro un uomo di spalle con le braccia distese, che rimanda all’iconografia della crocifissione. La sovrapposizione dei due livelli di stampa determina dei giochi percettivi che mutano la visione dello spettatore, in relazione al punto di vista e alla luce.
Nelle parole dell’artista: «“Non Plus Ultra” è prima di tutto un’esperienza, una sensazione. Lo spettatore si trova continuamente a confronto con dei limiti spaziali, dati dalle lastre di vetro, respingenti ma anche trasparenti. Limiti che potresti rompere, attraversare, scegliendo di rischiare. Rompere i limiti fa paura. Viviamo con la paura di andare oltre il limite, sempre accompagnati da una sensazione d’incertezza. Ma penso che l’artista all’interno della società ha proprio questo ruolo, trasgredire i limiti imposti dalla norma.»
“Non Plus Ultra” convoglia la ricerca sul vetro, sulla poetica della trasparenza - elaborata da Borondo dal 2011 - e la sperimentazione serigrafia che vive della preziosa collaborazione con Arturo Amitrano, fondatore di 56Fili, le cui capacità tecniche, applicate in senso avanguardista, hanno guidato l’artista in percorsi inediti.
Fin dagli esordi della sua attività artistica, Borondo trova nel vetro materia interessante da esplorare, fonte di possibilità creative originali, attratto dagli opposti che lo caratterizzano: la trasparenza e la durezza, la fragilità e la resistenza, la protezione e il pericolo, ma anche dalla sua “mancanza”, dal rapporto che instaura con la luce, dalla sua eleganza. Negli ultimi anni Borondo si è confrontato con la materia con un approccio multidisciplinare, articolando soluzioni formali innovative che hanno unito competenze di diverse aree e hanno visto la pratica dello “scratching glass” evolversi in relazione agli intenti dell’artista: animare la pittura e sperimentare la serigrafia.
“Non Plus Ultra” è il risultato di un approccio alla serigrafia visionario, dove la regola viene mossa verso l’insolito, dove si gode dell’errore, causa prima della scoperta, dove la tecnica sconfina i limiti imposti dal foglio bianco.
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