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19/02/2021 - L'intervento di restyling "gentile” dell'architetto Paolo Asti insieme al suo studio dello studio Asti Architetti, della storica Torre Tirrena a Milano – ora denominata The Liberty Tower – ha portato alla ridefinizione urbana della piazza Liberty, a due passi dal Duomo, in dialogo con il progetto ipogeo del flagship store Apple di Foster + Partners.
Asti Architetti ha curato il progetto di riqualificazione di Torre Tirrena con destinazione mista (retail e direzionale) sulla base di una visione strategica di sviluppo guidata da Hines. I lavori sono appena stati conclusi.
Sono già numerosi gli immobili di pregio siti nel cuore di Milano che sono stati oggetto di un restyling che rispondesse alle esigenze di un rinnovamento architettonico e di un adeguamento funzionale pur nel rispetto della specificità originaria dell’edificio come per esempio l’ex Palazzo delle Poste in piazza Cordusio, ora sede di Starbucks, il recupero dell’ex Banco di Roma in piazza Edison, la riqualificazione della vecchia struttura anni Trenta in via Fabio Filzi 29, oppure l’edificio al civico 16 di Foro Buonaparte.
In questo contesto si inserisce l’intervento di recupero della Torre Tirrena realizzata dai fratelli Eugenio ed Ermenegildo Soncini tra il 1955 e il 1956: due protagonisti dimenticati dell’architettura milanese già autori del Grattacielo di Milano nel lotto d’angolo fra Via Vittor Pisani e Piazza della Repubblica insieme a Luigi Mattioni tra 1950 e il 1955.
Torre Tirrena. Foto d'archivio.
Negli anni cinquanta con la Torre Tirrena – ora denominata The Liberty Tower - alta 46.5 metri con 11 piani, si intendeva creare un fondale alla nuova piazza prevista dal piano regolatore nel centro cittadino. Presenta un prospetto dinamico, movimentato dai riflessi e della sporgenza dai pilastri, che attraversano il volume come nervature tese, ricongiunte nell’attico. Rimarcano la verticalità della struttura, calcolata da Cesare Fermi, i contrasti cromatici delle finiture: gli elementi portanti sono rivestiti in klinker di colore grigio-verde-bluastro, mentre le fasce marcapiano sono in alluminio anodizzato nero semilucido. Le vetrate della cortina sono montate su infissi basculanti in legno e alluminio. La pianta, quadrata con agli angoli smussati, concentra scale e ascensori sul retro e si adatta sia agli spazi commerciali del piano terra e del primo piano, sia agli uffici dal secondo al quarto, sia agli appartamenti residenziali che erano collocati dal quinto all’attico.
Torre Tirrena prima del restyling.
Questo intervento di Asti Architetti completa e definisce piazza Liberty in dialogo con il progetto ipogeo del flagship store Apple di Foster + Partners che scava la piazza - enfatizzata dalle fontane a cascata - con un anfiteatro a gradoni: “il rapporto con la piazza risulta evidente”, sottolinea Asti, “il disegno della facciata della torre, ora esaltata nelle sue caratteristiche di verticalità - finalmente riconsegnata alla città anche come presenza notturna grazie alle strip-led che esaltano gli elementi verticali strutturali - si relaziona con il parallelepipedo vetrato a contenimento della fontana e con l’illuminazione della piazza”.
All’esterno, della The Liberty Tower, è stata valorizzata la chiarezza strutturale dei “pilastrini binati” della facciata che sdoppiandosi con raccordi inclinati segnano la verticalità della torre definendo la base e la parte sommitale creando un forte contrasto di luci e ombre: “nel progetto di riqualificazione – spiega Asti - ho adottato un approccio basato sulla conservazione e sull’enfatizzazione dei caratteri fondamentali del disegno originario fatto dai fratelli Soncini: The Liberty Tower è unica a Milano per la sua facciata ‘a caramella’ che nella base si ‘accartoccia’ su se stessa concludendosi nella parte sommitale con una rientranza dei propri elementi connotanti dello sviluppo verticale “.
Gli interni sono stati invece completamente ristrutturati e rifunzionalizzati negli aspetti impiantistici energetico strutturali (ad oggi è stata ottenuta la LEED Gold Pre-certified; Hines è leader mondiale circa i temi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica nel rispetto dei più elevati standard internazionali).
In copertura, prima adibito a locali tecnici (ora posizionati negli interrati) è stato realizzato un nuovo volume vetrato arretrato rispetto al filo della facciata con un ampio terrazzo dotato di ampie vasche piantumate (cinque ulivi sono stati posizionati in continuità della fuga verso l’alto dei pilastrini della facciata principale) come affaccio sulla città e open house degli uffici che l’edificio ospita.
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