05/03/2021 - È stato denominato M’inclino ed è l'ultimo progetto dello studio romano Brain Factory - Architecture & Design.
Entrando in questo attico panoramico romano situato a ridosso di Porta Latina, uno tra i più imponenti accessi delle mura Aureliane, si rimane affascinati dal “tilt temporale” offerto dalla vista mozzafiato che guida l’ospite, quasi come un Virgilio dantesco, nella storia di Roma attraverso una timeline per immagini che dal Colosseo Quadrato arriva fino alla Cupola di San Pietro passando per le Terme di Caracalla.
Il tutto è accentuato anche per la particolarità architettonica delle falde inclinate del tetto che disegnano in modo originale e dinamico gli interni dell’appartamento creando dei naturali coni visivi.
Queste inclinazioni, tuttavia, creavano dei punti poco vivibili, soprattutto in corrispondenza di quote molto basse: l’obiettivo del progetto di Brain Factory - Architecture & Design è stato quello di far diventare le inclinazioni del tetto un punto di forza del progetto, sfruttando al massimo gli ambienti.
L’open space, infatti, è stato progettato a zone, a seconda dell’inclinazione del tetto, sfruttando la massima altezza per la collocazione dell’area living e dell’area dining, mentre in corrispondenza delle altezze più ostili sono state realizzate aree di lettura con librerie in cartongesso perimetrali.
La zona pranzo è stata volutamente rialzata per diventare il punto nevralgico dell’open space da cui godere della vista; la cucina è stata incastonata in un box trasparente tra una vetrata e l’altra, che diventa così l’ennesimo “gioiello” da contemplare.
Trasparenze, addizioni e sottrazioni di volume, cambio di materiali e di superfici, sono gli elementi architettonici che contribuiscono alla dinamicità dell’ambiente.
L’aspetto etereo e minimal del total white presente in tutto l’attico viene scaldato dal parquet a pavimento e dal gres effetto marmette posato anche nei bagni. La direzionalità delle inclinate del tetto è stata accentuata da profili led che illuminano in maniera dinamica l’open space e guidano lo sguardo in un tilt emozionale, che sin dall’ingresso rapisce l’osservatore in una progressione di lettura dell’ambiente in continua metamorfosi spazio-temporale.
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