16/03/2021 - A Bressanone (Bolzano, Italia), MoDusArchitects ha restaurato e ampliato, con una fine strategia progettuale, l'Accademia Cusanus, un centro per l'apprendimento dedicato allo scambio culturale e all'incontro tra mondo religioso e laico.
Con l’obiettivo di favorire l’interazione tra l’Accademia e la città, il progetto si confronta con l'insieme eterogeneo di spazi per seminari d'alta formazione e per l'accoglienza degli ospiti, attraverso un ampio spettro di interventi—mimetici e dichiaratamente nuovi—che danno forma a un complesso organico e interconnesso, che apre le sue porte alla comunità.
Situato lungo la riva del fiume Isarco, nella zona est della cittadina, l'Accademia Cusanus è composta da tre edifici, il principale dei quali è l’Haupthaus, progettato dal noto architetto locale Othmar Barth (1927-2010) — il primo edificio moderno inserito sotto la tutela dei Beni Architettonici ed artistici della Provincia di Bolzano.
In occasione della sua inaugurazione nel 1962, l'edificio diede vita a un acceso dibattito tra chi lo considerava sfacciatamente moderno e fuori luogo, una figura scomoda in relazione all'edificio settecentesco del Seminario Maggiore, e chi accolse con entusiasmo l'ampliamento contemporaneo nel tessuto medievale del centro storico.
Oggi, l'edificio è diventato uno dei landmark di Bressanone ed è considerato il capolavoro di Barth.
Gli architetti sono stati chiamati a realizzare una ristrutturazione attenta e misurata, che lasciasse inalterati i tre edifici esistenti senza vistose aggiunte, e a creare un nuovo spazio pubblico che andasse a riconnettere nella sua interezza il complesso accademico.
Il progetto traccia una linea sottile tra ciò che sembra essere parte integrante degli edifici originari (invisibile) e ciò che si palesa come elemento di novità (visibile).
I due interventi progettuali più significativi ed espliciti si trovano al piano terreno dell'Haupthaus, dove un asse di nuova formazione apre l'edificio, e al livello inferiore, dove una grande sala conferenze diventa il nuovo fulcro del complesso.
Questo edificio è stata una fonte inesauribile di insegnamenti, una miniera di soluzioni architettoniche, di dettagli raffinati e pattern geometrici misurati; una musa nella sapiente orchestrazione della luce naturale e nell'uso limitato di materiali; una guida alla sintesi, alla semplicità e al decoro: esempio di pura bellezza, o meglio di "concinnitas" in latino - afferma Matteo Scagnol, co-fondatore con Sandy Attia di MoDusArchitects.
Lo spazio a doppia altezza con volte in cemento a vista situato al primo piano dell'Haupthaus è il cuore architettonico del complesso e, non a caso, è il termine di paragone per l'approccio e il carattere generale della ristrutturazione. Sebbene la costruzione laconica ed essenziale dell'Haupthaus abbia dettato un chiaro ethos progettuale, MoDusArchitects ha rinvenuto molte preziose informazioni sulla flessibilità dell'edificio originale di Barth, attraverso una ricerca d'archivio che ha portato alla luce la copiosa documentazione del progetto, che include le numerose variazioni e aggiunte previste.
Con l’allestimento accorto e misurato di una tavolozza di soluzioni materiche, tettoniche e tecniche, i numerosi interventi realizzati da MoDusArchitects oscillano tra vocabolari mimetici, reciproci e volutamente contrastanti. Il risultato è una narrativa in bilico tra vecchio e nuovo, che dissolve il confine tra i due, offrendo all'Accademia Cusanus una nuova architettura, contemporanea e insieme senza tempo.
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