29/03/2021 - Il primo desiderio di Clàudia Raurell e Joan Astallé di studio CRÜ con il progetto La Carla è stato quello di restituire la natura di “casa” all’appartamento, situato in un edificio dell’ultimo periodo del modernismo catalano (1936) di Barcellona; il secondo, con la stessa caparbietà restaurativa, è stato quello di recuperare gli elementi architettonici e i particolari ornamentali originari superstiti.
Queste due premesse tessono il linguaggio che sostiene il progetto: l'esercizio di “archeologia” che prevede il recupero della preesistenza e che costringe il nuovo intervento a spostarsi su un secondo livello.
Il committente richiedeva un'area ampia e autonoma per i bambini e un'altra, con le stesse caratteristiche, per i genitori. Tra di esse doveva svilupparsi il resto della casa.
La fedeltà all'esistente ha portato rapidamente il progetto verso l'ossessione di mantenere la disposizione dello spazio. Questo approccio purista ha permesso anche di preservare tutto ciò che si trovava nello spazio: controsoffitti, modanature, mosaici per pavimenti, parquet in legno massello, elementi in legno intarsiato ed elementi in ferro.
Il secondo step del progetto si è concentrato sulle tre aree create, cercando di rispondere alla necessità imperativa di dialogare con l'esistente.
La cucina è risolta con un oggetto prismatico, longitudinale, la cui geometria mostra il contrasto con il luogo che occupa, fluttuando liberamente nello spazio e scivolando leggermente verso l'ala trasversale dell'ex salone come gesto di timida colonizzazione.
Il mobile verticale della cucina viene spostato sulla parete opposta all'isola, in modo da completare la trasformazione dell'ingresso sia in cucina che in “spazio tra gli spazi”.
Nella zona dei bambini, un tramezzo a forma di "T" è rialzato per separare le due camere da letto dallo spazio-giochi comune. La soglia tra queste due “bolle programmatiche” è resa elastica e permeabile attraverso pannelli scorrevoli in legno di acero di grande formato che permettono agli spazi di poter interagire.
L'area dei genitori è stata concepita per essere il luogo per “bombardare” le linee guida che governano tutto il resto del progetto. Ciò che deve essere sensibile, complementare e delicato da un lato, nella camera da letto principale viene riformulato con un'esplosione di un profondo blu mediterraneo che avvolge il tutto: cornici, modanature, soprammobili, pareti, battiscopa.
Lo spazio che ne risulta è quasi una cavità, un bunker per rifugiarsi nel silenzio.
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