29/04/2021 - Artemide presenta il nuovo sistema d'illuminazioneFunivia, una rete libera e inclusiva capace di evolversi attraverso l'interazione dei suoi elementi. Disegnato da Carlotta de Bevilacqua, Funivia comprende il cavo che porta l’energia e gli elementi di fissaggio nello spazio.
Il progetto ruota attorno al concetto di sostenibilità: a livello produttivo, di distribuzione, installazione, consumi, utilizzo, integrazione di elementi che già esistono senza necessariamente chiamare la creazione di nuovi prodotti aggiuntivi.
Funivia rompe uno schema comune ai sistemi di illuminazione esistenti, uscendo dalla rigidità dei moduli fissi (nello spazio, nello stock, nella produzione).
Il cavo, con una speciale sezione minima ma capace di supportare tensioni meccaniche e stress termici, è il canale distributivo dell’energia del sistema e l’elemento portante su cui si connettono gli elementi di luce. Il cavo corre senza soluzione di continuità nello spazio superando i limiti delle tre dimensioni. Viene fissato a parte, pavimento o soffitto attraverso degli elementi meccanici. Corre al loro interno senza dover essere tagliato e quindi interrotto, disegnando nello spazio una rete di linee regolari, orizzontali o verticali, ma anche liberamente inclinate. Da un unico punto di alimentazione può correre all’infinito, l’unico limite è la potenza installata sulla sua lunghezza.
Nella flessibilità e libertà si possono generare “interferenze” tra due sistemi che si toccano, incrociandosi in un elemento di raccordo che consente il passaggio di due cavi.
Non è vincolato ad una rete elettrica o a un progetto predefinito, può entrare in qualsiasi spazio in ogni momento e disegnare la luce con la massima libertà, può generare una qualità di performance straordinaria anche senza che sia stato previsto un impianto ad hoc uno specifico intervento nello spazio.
Si crea così una struttura capace di integrare luce, intelligenze, ma anche partizioni dello spazio, pannelli con proprietà acustiche, o altro.
Gli elementi di luce si agganciano sul cavo grazie ad un elemento “ponte”, una sorta di lucchetto rubacorrente che fissa meccanicamente l’apparecchio e prende l’energia dal cavo per alimentarlo. Il sistema è inclusivo, accoglie prodotti che già esistono, il modulo di aggancio al cavo è un sistema universale che traduce l’energia in un esperanto di luce.
Il cavo è la rete fisica che provvede alla distribuzione di energia, l’aggancio universale è la sede dei nodi di una rete immateriale, il segnale BLL attraverso cui ogni apparecchio può dialogare con l’intero sistema. Integrando sensori Funivia può aprirsi anche ad un’interazione ambientale parametrica.
Anche in questa rete digitale ogni apparecchio ha una sua identità, un suo indirizzo IP, attraverso cui può essere gestito con sistemi Dali o con Artemide App.
Funivia ha l’intelligenza di includere proprietà estremamente differenti, è un’interfaccia libera e interpretabile, è trasversale, accogliente e accessibile.
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