14/05/2021 - A Busan, in Corea del Sud, è stato inaugurato il Blue Line Park, un parco urbano lineare che si estende su 5 km di costa, nato dal recupero di una ferrovia dismessa affacciata sul Mar del Giappone.
A curare la Direzione Artistica complessiva dell’intervento lo studio milanese Migliore + Servetto Architects che ha anche progettato i percorsi pedonali, i viali di accesso, le installazioni, l'illuminazione, il wayfinding, il logo e la visual identity. È prevista una seconda fase con la realizzazione di isole di ascolto e installazioni sonore a completamento del percorso.
Il tracciato di Blue Line Park ha inizio nel modernissimo distretto di Haeundae e si articola in tre tappe principali: la prima è Mipo Station, la stazione di partenza, ai piedi dei grattacieli di Haeundae; quindi il percorso si dipana lungo una penisola rocciosa sul mare sino ad arrivare a Cheongsapo, tipico villaggio di pescatori proteso sul litorale con il suo porticciolo; infine approda alla stazione storica (risalente agli Anni Venti) di Songjeong, località balneare di Busan con spiagge sabbiose amate dalle famiglie e dai giovani surfisti. Il progetto dell’osservatorio sul mare e delle due nuove stazioni - a cui si affianca, nel primo tratto, una cabinovia panoramica - è dello studio coreano Mooyoung.
L'intervento di Migliore + Servetto Architects ha trasformato il nuovo percorso funzionale (ferrovia panoramica-cabinovia-sentiero) in un luogo dalla forte connotazione esperienziale all’insegna dell'accoglienza, riattivando il rapporto degli abitanti di Busan con un tratto di costa a lungo negletto, ma ricco di bellezze paesaggistiche. Il progetto si inserisce nel filone delle riconversioni di aree urbane residuali, e in particolare di infrastrutture dismesse (ex ferrovie, tranvie, sopraelevate etc.) che, per la loro trasversalità, si prestano a generare spazi interattivi su più livelli - relazionale, naturalistico, ludico, sportivo, turistico.
La visione complessiva e le soluzioni puntuali adottate da Migliore + Servetto per Blue Line Park (installazioni, sedute, pavimentazione, segnaletica, illuminazione) rispecchiano le più avanzate tendenze nella pianificazione per le aree urbane ricreative, sempre più necessarie per riscrivere la vivibilità delle metropoli. Aree che non isolano e si isolano, ma intersecano il tessuto cittadino recuperando terreni dismessi, inglobando realtà minori (piccole comunità) e natura urbanizzata (orti, giardini, verde spontaneo), spezzano il ritmo produttivo della città a favore di un tempo e di uno spazio restituiti alle relazioni e ad azioni basilari quali respirare, camminare, guardare lontano.
“Il visitatore è invitato a percorrere un parco dalla struttura lineare”, affermano i progettisti Ico Migliore e Mara Servetto, “il cui percorso intreccia le suggestioni naturali con la storia passata e presente, entro una narrazione che fornisce percezioni inedite e sempre diverse nel tempo. Una linea che non si traduce unicamente nell'antico tracciato dei binari, ma che si fa sintesi tra quello che il parco è e quello che potrà diventare: un luogo reso vivo perché vissuto.”
Il progetto non annulla, ma recupera e reinterpreta il passato dell'ex tracciato ferroviario intorno a cui erano sorte piccole attività artigianali e coltivazioni minimali e che già era meta di passeggiate romantiche.
Il pregresso viene integrato nel nuovo assetto dell'area, che valorizza il rapporto con l'elemento naturalistico (la collina rocciosa e il mare) e con gli insediamenti storici a pochi passi dai grattacieli, come il villaggio di Cheongsapo (la seconda stazione), dove è ancora possibile ammirare la pesca tradizionale delle alghe praticata dalle donne tra le scogliere.
La riconversione dell'antica ferrovia di Haeundae rientra in una più ampia strategia territoriale avviata della città metropolitana di Busan e finalizzata a riconciliare armonicamente passato e futuro. Busan, seconda città della Corea dopo Seul, con 3,6 milioni di abitanti, è il principale centro portuale della nazione, fortemente proiettata verso il mare anche per le spiagge, che attraggono turisti da tutta la Penisola. Durante la Guerra di Corea (1950-53) fu uno dei pochi territori a non subire distruzioni e a mantenere le stratificazioni urbane, che invece a Seoul sono andate perdute. Una ricchezza che Busan intende valorizzare.
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