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07/07/2021 - Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, alias C+S Architects, in team con colleghi belgi, hanno ottenuto il permesso di costruire per il progetto di trasformazione dell'ex Accosite a Lovanio (Belgio) in Burenberg, un complesso residenziale sostenibile arricchito di un parco e spazi pubblici.
Dopo 15 anni di stallo, l'ex Accosite vede, dunque, finalmente una prospettiva di rigenerazione con un'ampia gamma di opzioni abitative: dagli appartamenti al co-living; dalle case a schiera agli alloggi sociali; da un centro di assistenza residenziale, agli alloggi per studenti. Inoltre, il progetto di rigenerazione prevede un parco pubblico di 4.600 metri quadrati e numerose soluzioni sostenibili come la gestione intelligente dell'acqua, una rete geotermica e l'energia fotovoltaica.
Con i suoi due ettari, Burenberg è uno degli ultimi sviluppi residenziali su larga scala vicino al centro della città. Il masterplan del quartiere, che offre anche spazi per uffici ed esercizi di ristorazione, è stato elaborato dallo studio BUUR.
A C+S Architects, insieme ad ANNo, OYO e POLO Architects sono stati assegnati ciascuno la progettazione architettonica dei diversi lotti.
Nel piano, il sito di due ettari comprende anche l'ex edificio del monastero dei Fratelli della Carità - che si apre su Brusselsestraat - e diverse proprietà adiacenti, tra cui tre storiche case operaie in Goudsbloemstraat.
Il progetto si pone l’obiettivo principale di costruire una comunità multietnica e multi-age che possa condividere il parco e le strutture pubbliche. Non ci saranno solo 125 appartamenti e monolocali, 16 case unifamiliari e 29 co-living room, ma anche 67 stanze per studenti, 19 appartamenti sociali e un centro di assistenza residenziale con 46 stanze di assistenza residenziale e 27 appartamenti di residenza assistita.
All'interno del masterplan, C+S progetta l’edificio residenziale più alto e gli alloggi per studenti, con l'obiettivo di ridefinire il rapporto con la chiesa e il monastero.
“Da sempre ci consideriamo traduttori di contesti e questo progetto è stata l'occasione perfetta per traghettare nel tempo la qualità compositiva e costruttiva dello spazio del monastero. Abbiamo studiato le proporzioni dell'abside della ex-chiesa mettendo in evidenza le piegature delle superfici e il loro modo differente di raccogliere la luce e l’ombra. Questo dettaglio è diventato il filo rosso per nostro design. Spesso è un piccolo dettaglio che diventa la chiave progetto: le superfici piegate degli edifici esistenti catturavano la luce in modi diversi e addolcivano così i volumi generosi. Con questo stesso principio abbiamo progettato il volume del lotto high-rise stemperando la sua dimensione generosa. Con gli stessi principi abbiamo disegnato gli alloggi per studenti, come se i due nuovi volumi dialogassero nel tempo con il monastero esistente e la sua bellezza ” spiegano Cappai e Segantini.
Sia l’edificio residenziale high-rise che le case per studenti dialogano con il monastero anche grazie alla materialità essendo ambedue innestate su uno zoccolo in pietra (Biancone) su cui si alza una muratura a vista in mattoni scuri per l’edificio high-rise e più chiari per le residenze studentesche.
Il concept volumetrico dell’edificio high-rise spezza il volume in due blocchi, innestando l’ingresso tra gli stessi e declinando le facciate con una serie di piegature che alternano le logge alle finestre a tutta altezza. Una bellissima terrazza con coronamento in mattoni definisce l’attacco al cielo dell’edificio.
Le case per studenti sono composte ad L. Il braccio più lungo è mono-affaccio e si innesta sul volume del monastero, connettendosi silenziosamente grazie alla pausa di una terrazza. La facciata inizia rettilinea, ma poi gioca con una serie di piegature, creando un dialogo con la storia e l’edificio prospiciente. Il braccio più corto della L, si innesta in un edificio vincolato, rispettando la sua facciata e la scansione interna, ma ridefinendo la facciate interna della corte per dare continuità allo spazio interno.
Un dialogo molto interessante con la Soprintendenza locale ha permesso lo sviluppo e l’approvazione del progetto.
Lo sviluppatore del progetto voleva un progetto energeticamente neutro. Ecco perché il progetto ha particolare attenzione alle soluzioni impiantistiche, prevedendo pannelli fotovoltaici e una rete di calore geotermica, in modo che l'intero distretto venga riscaldato senza utilizzare combustibili fossili.
Infine, elemento importante del progetto è il parco pubblico di 4.600 metri quadrati, che sarà situato al centro del quartiere e che sarà aperto a tutti i cittadini di Lovanio, grazie ad una serie di passaggi pubblici. Il grande tiglio del monastero sarà preservato e decine di alberi verranno piantati ad ombreggiare il parco.
L'inizio dei lavori è previsto in autunno 2021. Le prime unità abitative dovrebbero essere completate nel 2024.
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