29/07/2021 - La Sapienza Università di Roma ha ricevuto dal Getty Institute di Los Angeles una sovvenzione di 180,000 $ per avviare un piano di conservazione per lo Stadio Flaminio a Roma progettato da Pier Luigi e Antonio Nervi in occasione dei Giochi Olimpici del 1960.
Tale piano è stato selezionato dalla Getty Foundation nell’ambito del programma internazionale di finanziamenti Keeping it Modern, a seguito della domanda presentata nel marzo 2017 dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica della Sapienza Università di Roma, la Pier Luigi Nervi Project Association (PLN Project) e Do.Co.Mo. Mo. Italia, in accordo con Roma Capitale.
Progettato tra il 1957 e il 1958 in vista della XVII Olimpiade nel 1960 dal grande ingegnere italiano pioniere nell’uso del cemento armato Pier Luigi Nervi, insieme al figlio, l’architetto Antonio Nervi, lo stadio Flaminio, simbolo di modernità e innovazione, negli anni è diventato un esempio di incuria.
Questa singolare opera che coniuga forma e struttura, architettura e ingegneria, a testimonianza di un felice momento per la cultura architettonica italiana, in concomitanza con il boom economico che caratterizzò la ripresa produttiva della penisola nel dopoguerra, verte infatti oggi in uno stato di degrado e abbandono.
Il piano di conservazione dello stadio Flaminio è volto a promuovere, sostenere e indirizzare il successivo progetto di recupero nel rispetto della concezione originale nerviana e dell’originale funzione di stadio e impianto sportivo polivalente.
“La stesura di un piano di conservazione per il Flaminio pone le basi per la sua tutela. Con il grant concesso all’Università La Sapienza e la cooperazione attiva del Comune di Roma potremo stilare un piano completo che consenta di tramandare questo capolavoro del moderno alle future generazioni senza prescindere dalle sue caratteristiche storiche e architettoniche”, spiega il presidente di PLN PROJECT Marco Nervi.
Il piano sarà quindi il risultato di un lavoro congiunto del gruppo di lavoro coadiuvato da un comitato scientifico internazionale che include anche esperti di storia dell’architettura, progettazione di impianti sportivi, conservazione del moderno e ingegneria delle costruzioni.
About Getty Foundation
La Fondazione Getty adempie la missione filantropica della Getty Trust, sostenendo individui e istituzioni impegnate a promuovere la comprensione e la conservazione delle arti visive, a Los Angeles e in tutto il mondo. Attraverso le iniziative di sostegno strategico, la Fondazione intende rafforzare la storia dell’arte come disciplina globale, promuovere le pratiche interdisciplinari di conservazione, aumentare l’accesso alle collezioni museali e archivistiche sviluppando al contempo le potenzialità dei leader attuali e futuri nelle arti visive.
Nel 2014 la Fondazione ha avviato il progetto Keeping it Modern per sostenere piani pilota di conservazione del delicato patrimonio architettonico del XX secolo. Il progetto negli anni scorsi ha visto vincitori tra gli altri l’Opera di Sydney, la Centennial Hall di Wroclaw, l’appartamento di Le Corbusier a Parigi e, in Italia, i Collegi di Urbino di De Carlo.
Tra i 12 edifici moderni selezionati quest’anno dal progetto Keeping it Modern, oltre allo Stadio Flaminio figurano: La Cattedrale di Coventry (Sir Basil Spence, 1962), Coventry, Inghilterra; Boston City Hall (Kallmann, McKinnell, & Knowles, 1968), Boston, Massachusetts, Stati Uniti; il Complesso Termale di Sidi Harazem (Jean-François Zevaco, 1958), Sidi Harazem, Marocco; lo Yoyogi National Gymnasium (Kenzo Tange, 1964), Tokyo, Giappone; l’edificio della Facoltà di Architettura, (Altuğ and Behruz Çinici, 1963), Ankara, Turchia; il Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand, (Lina Bo Bardi, 1968), São Paulo, Brazil; St. Peter’s Seminary, (Andy MacMillan and Isi Metzstein—Gillespie, Kidd & Coia architectural practice, 1966), Glasgow, Scozia; il Museo del Governo e Galleria d’Arte, Le Corbusier (Charles-Édouard Jeanneret,1968), Chandigarh, India; il Price Tower (Frank Lloyd Wright, 1956), Bartlesville, Oklahoma, Stati Uniti; la Casa Melnikov (Konstantin Melnikov, 1929), Moscow, Russia; la sede del Bauhaus (Walter Gropius, 1925), Dessau, Germania.
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