21/01/2022 - È stato ripensato da MoDusArchitects l’Icaro Hotel di Castelrotto, sull’Alpe di Siusi (BZ).
Il volume in legno, dalle linee stereometriche, si inserisce in punta di piedi nel ricco panorama architettonico dedicato all'ospitalità di questa peculiare area protetta.
L'hotel, situato a 1.900 metri sul livello del mare, sull'altopiano altoatesino parte del patrimonio naturale UNESCO delle Dolomiti, nasce originariamente come una modesta baita di montagna degli anni Trenta.
Angelika Sattler, nipote del fondatore dello storico rifugio Icaro, ha scelto MoDusArchitects per rinnovare la struttura e la sua identità. Tra i molteplici interventi, l'ampliamento del parcheggio interrato, un edificio di alloggi per il personale, una nuova ala con otto camere, la riorganizzazione di tutti gli spazi comuni, inclusa l'area wellness con piscina, e un'imponente loggia di colonne lignee che si distende sulla facciata principale rapportandosi con lo scenario dolomitico mozzafiato.
In pianta, l'ampliamento verso est ricalca l'impronta a terra dell'ala esistente ad ovest, che partendo dalla rotazione sull'asse trasversale del volume originale genera una simmetria ponderata tra le parti.
In facciata, il rivestimento in larice a dente di sega e il colonnato ligneo sormontato dal grande tetto a falda, costituiscono l'orditura che assimila i numerosi interventi precedenti dando vita a un corpo architettonico unitario.
Il prospetto sud, lungo 55 metri è caratterizzato da 13 pilastri lignei a cavalletto alti 7,5 metri che si diramano sui due piani superiori; questi elementi strutturali, che saldano la copertura al piano terra originale, fanno da cornice alle stanze con vista sul paesaggio circostante. La terrazza al primo piano raccorda le due estremità dell'edificio con una loggia spaziosa a doppia altezza che proietta verso l'esterno gli affacci privati.
La hall occupa tutto il piano terra, con il suo susseguirsi di aree comuni: ingresso, reception, shop, salone, bar e ristorante alimentano le vivaci interazioni tra ospiti e visitatori, appassionati di sport invernali e i membri della famiglia Sattler.
L'eclettismo di materiali, trame e arredi fissi, dona unità al progetto rivoluzionando il concetto di interior design alpino. Se la serie di alcove in legno con divanetti rivestiti in tessuto riprende gli interni dei classici rifugi, i monoliti in marmo grigio del bancone bar e buffet riportano l'attenzione sulla ricerca gastronomica contemporanea al centro di questo continuum spaziale.
Analogamente, il caratteristico rivestimento della stube in legno (tradizionale soggiorno delle case alpine, riscaldato da una stufa) è trasformato in una superficie avvolgente di pannelli in feltro acustico scanditi da una modanatura intagliata di colore giallo. In linea con il rivestimento del soffitto, il pavimento in listoni di quercia intrecciati collega a terra i due angoli opposti dell'hotel in un sottile tête-à-tête tra vecchio e nuovo.
Storie, cimeli di famiglia, opere d'arte e tecniche artigianali sono incastonati nelle elaborate superfici dell'hotel. La reception, lo shop e l'area lounge sono definiti da una imponente boiserie a tutt'altezza in pannelli di quercia e da rientranze laccate color blu di Persia che, come un cabinet of curiosities, ospitano una curiosa selezione di oggetti disparati. Il mix di persone, animali imbalsamati, libri, oggetti insoliti e accessori dell'hotel evoca tutta l'originalità del folklore dell'Alpe. La stessa cura per la selezione e messa in mostra di piccoli tesori, si ritrova nel programma di mostre organizzate in occasione della riapertura di Icaro Hotel, a cura dell'artista Hubert Kostner (la cui casa-atelier porta la firma degli stessi MoDusArchitects), che ha invitato altri artisti locali a esporre le loro opere al pubblico di viaggiatori cosmopoliti.
Dal corpo scala al centro dell'hotel, gli ospiti accedono alle camere ai piani superiori, dotati di otto nuove stanze (quattro per livello) situate nell'ala Est e che, come i nomi stessi suggeriscono (Monocular, Telescope, Lux, Grandangolo, etc.) sono state pensate come dispositivi che legano indissolubilmente a livello visivo l'intimità degli ambienti privati con la vastità del paesaggio circostante.
Le stanze sono contraddistinte da pareti in olmo, con giacitura obliqua rispetto alla trama strutturale, che contengono armadi, nicchie imbottite, specchi, tolette e docce nascoste.
Al piano seminterrato, l'area con la piscina indoor sfrutta al massimo la pendenza del terreno esterno ed è stata interamente ripensata per aprire lo spazio al panorama del Massiccio dello Sciliar e ricavare un rapporto diretto. I numerosi elementi strutturali preesistenti sono addomesticati da una nuova geometria e da un rivestimento in piastrelle lucide di mosaico che donano quiete e misura ad uno spazio in precedenza compromesso.
Tra la sauna esistente nella cabina esterna e la nuova piscina, una porzione della zona relax è stata ridisegnata per offrire un'esperienza più privata agli ospiti dell'hotel. Nel muro in cemento gettato in opera, profili ortogonali in legno incorniciano delle "lacrime" in cera fusa, create ad-hoc dall’artista Hubert Kostner in un'interpretazione personale della storia mitologica di Icaro.
Il piano inferiore è un'intricata combinazione di servizi e funzioni a supporto delle attività dei piani superiori dell'hotel al quale si aggiunge un parcheggio interrato che libera la zona di arrivo dalle auto, lasciando il solo edificio a confrontarsi con il panorama montano. MoDusArchitects ritaglia un percorso distributivo chiaro che va dal parcheggio al nucleo di distribuzione verticale integrando nuove ski room e stazioni di ricarica per e-bike lungo il percorso. A questo livello, gli architetti hanno aggiunto un volume di due piani per gli alloggi del personale che attinge ai toni del corpo principale, in continuità con la facciata a intonaco grigio del piano terra.
Eclettico e vivace, Icaro Hotel è un'alchimia di architettura contemporanea, design, ospitalità, tradizione, arte, artigianato e patrimonio culturale. Ogni ambiente è progettato per dare ampio spazio all’immaginazione e all’esperienza del viaggio, amplificando il senso di libertà e di scoperta che i paesaggi alpini trasmettono.
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