21/02/2022 - La vita continua su pagine bianche è il progetto che il collettivo spagnolo Luzinterruptus ha ideato per LuzMadrid, il festival internazionale di Luce della Capitale spagnola.
Per la prima edizione del festival dello scorso ottobre, “abbiamo realizzato un grande pezzo dal carattere poetico, fatto di luce e suono casuale. Una grande parete ricoperta da migliaia di quaderni di fogli bianchi che ha invaso lo spazio di Plaza Mayor, imponendosi con la sua brutale semplicità sull'architettura barocca del contesto.
Abbiamo voluto creare una gigantesca superficie bianca di libera espressione, un collage di interventi anonimi e intimi che il vento ha mosso a caso, offrendo allo spettatore milioni di composizioni casuali, frutto di contributi collettivi.
Una parte essenziale di quest’opera era il suono delle pagine in movimento che doveva diventare una voce unica e costante, composta da ogni idea e pensiero espresso sulla carta illuminata in movimento. Ci siamo affidati ai venti che normalmente soffiano in Plaza Mayor per far muovere liberamente le pagine.
Per dare forma a questa sorta di “Muro del Pianto” che abbiamo installato in uno degli spazi più emblematici della città, abbiamo costruito un gigantesco muro con struttura a ponteggio (30m x 10m di altezza e 1m di profondità), su cui abbiamo posizionato più di 4.000 quaderni di carta riciclata, disposti meticolosamente per ottenere quell'enorme superficie continua con molti strati di intervento.
Prima dell'installazione, sono stati distribuiti più di 2.000 quaderni nei Centri Comunali per Anziani della città e, in essi, gli anziani hanno scritto le loro speranze, le loro paure e le loro riflessioni durante il lockdown.
Ci hanno raccontato le loro storie con sorprendente meticolosità e hanno anche disegnato, alcuni con grande talento. Con le loro lettere, poesie, racconti, parole, immagini e scarabocchi, è stato composto un grande pannello di memoria illuminato.
Sono state organizzate sessioni di scrittura che si sono trasformate in un momento di incontro. Erano presenti anche terapisti, istruttori, tecnici e direttori per aiutare a concretizzare le loro testimonianze. Hanno partecipato anche persone con disabilità e i loro caregiver.
Una volta installati i taccuini a parete, i visitatori sono stati invitati ad esprimersi liberamente, completando così gli spazi vuoti che restavano ancora da riempire".
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