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01/03/2022 - Dalle proteste nudiste alla raccolta fondi con blockchain, sono numerosi gli artisti e le istituzioni artistiche di Mosca che nelle ultime ore stanno prendendo posizioni coraggiose circa la guerra in Ucraina protestando contro il governo russo che nel frattempo ha minacciato “ripercussioni legali” per chi partecipa a manifestazioni contro la guerra.
Secondo una dichiarazione pubblicata sul proprio sito web e sui canali social, si apprende che anche il Garage Museum of Contemporary Art, uno dei principali musei d’arte contemporanea di Mosca, “smetterà di lavorare su tutte le mostre fino a quando la tragedia umana e politica che si sta svolgendo in Ucraina non sarà cessata”. E il famoso artista islandese Ragnar Kjartansson ha chiuso in anticipo la sua mostra in un altro museo di Mosca, il GES-2.
“Non possiamo sostenere l’illusione della normalità quando sono in corso eventi come questi” si legge nella nota stampa pubblicata dal Garage Museum of Contemporary Art, l’ex garage per autobus a Gorky Park riconvertito nel 2015 in un importante polo museale grazie al progetto di Rem Koolhaas e al suo team OMA.
Le mostre in programma prevedevano appuntamenti con l’arte di Lydia Masterkova, Anne Imhof, Helen Marten e Saodat Ismailova. La dichiarazione del museo, indica che, una volta cessata l'emergenza, l'istituzione adempirà ai suoi “obblighi verso gli artisti i cui progetti sono stati rinviati e che hanno lavorato con noi con fiducia ed entusiasmo” . La mostra di Masterkova avrebbe dovuto inaugurare il 16 marzo mentre quella di Imhof – la prima in Russia per il celebre artista che ha vinto il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia nel 2017 – il 5 aprile.
La mostra di Kjartansson, Santa Barbara – A Living Sculpture, che nel dicembre 2021 aveva inaugurato la nuova GES-2 House of Culture della VAC Foundation, sarebbe dovuta proseguire fino al 13 marzo ma, a causa della guerra è stata sospesa. “Per come stanno le cose – ha dichiarato Kjartansson in un’intervista della radio nazionale islandese – è impossibile fare arte quando inizia un orrore del genere” .
Il progetto del Garage Museum of Contemporary Art firmato OMA
L'edificio aveva aperto i battenti nel 2015. Il progetto di Rem Koolhaas è il risultato di un intervento di ripristino di un edificio realizzato negli anni Sessanta, il Vremena Goda, che ha convertito un capannone in cemento armato nella sede permanente per il museo d'arte contemporanea.
La nuova struttura, avvolta da un doppio strato di policarbonato traslucido, ospita oggi cinque gallerie espositive, auditorium, spazi di formazione, laboratori, libreria e caffetteria, per un totale di 5.400 metri quadrati.
Rem Koolhaas aveva dichiarato: "Siamo felicissimi di aver recuperato il Vremena Goda, ed averlo trasformato nella nuova casa per il Garage Museum. Grazie alla collaborazione del nostro cliente, Dasha Zhukova, e del suo team, è stato possibile indagare sugli aspetti di generosità, dimensione, e trasparenza del relitto Sovietico. Abbiamo potuto evitare le esagerazioni in termini di dimensioni e di standard, che stanno diventando un aspetto sempre più comune negli spazi di arte contemporanea".
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