Foto Simone Bossi
31/03/2022 - Il nuovo edificio residenziale Bel Forte a Minusio (Svizzera) oscilla tra storia, contemporaneità e natura.
L’edificio di cinque piani, situato in contiguità con la storica Villa Belforte, porta la firma dell’Atelier Rampazzi di Locarno.
I primi due livelli sono parzialmente seminterrati e restano al disotto della quota della strada, mentre i tre superiori si pongono alla quota dei livelli della villa. Così facendo l’impressione finale verso via San Gottardo è di una costruzione modesta di 3 piani, il che conferisce respiro e rispetto alla preesistenza.
L’ubicazione del volume della costruzione resta racchiusa tra la strada, la villa storica e il fiume che corre sotterraneo. Questa posizione è esattamente centrata sullo scorrimento del fiume che garantisce una visione aperta sul lago Verbano.
Per staccare i due edifici, almeno a livello urbano, si è deciso di inserire il vano scala a ballatoio in mezzo ai due, così da garantire in futuro che entrambi gli edifici possano usufruire dell’ascensore e dell’autorimessa coperta. Quale chiusura dello stesso, sulle reti metalliche verticali, negli anni crescerà una pianta rampicante che cambierà le cromie e gli equilibri dei volumi artificiali.
Questo approccio progettuale ha permesso di trovare un accordo tra i proprietari e gli uffici dei beni culturali così da evitare la demolizione, per un istante paventata, della vecchia casa.
A livello volumetrico si è lavorato con volumi primitivi e materiali neutri in modo da diminuire quasi brutalmente il contrasto con i paradigmi dell’anziana costruzione. Si è lavorato alla sottrazione volumetrica per creare armonia e ritmo.
Per ciò che concerne, invece, la tipologia di appartamenti si tratta di 3.5 semplici locali con due balconi introversi, due servizi e lavanderia in casa.
A livello cromatico e materico, si è lavorato esternamente con cemento armato sabbiato a secco con uno zoccolo più intenso in corrispondenza con quello dell’esistenza, così da legare in maniera visibile la messa a terra dell’edificio. Così facendo si attenua il nuovo intervento generando un unico edificio che comprenderà sia l’esistenza che in nuovo.
Gli altri materiali presenti sono il legno di quercia, la pietra e il verde della natura che è onnipresente, dal contesto al progetto.
Al piano del tetto è stata realizzato un solarium per cene estive e momenti goderecci tra gli abitanti degli appartamenti.
L’area esterna è costituita essenzialmente da superfici erbose, alcuni giardini costruiti secondo l’arte orientale dei giardini zen e completato con alberatura pregiata.
“Chiuso in sè, roccioso. Gentile con gli altri, era aperto alla poesia della natura” @rossorota
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