Giovanni de Sandre per Fondazione Luigi Rovati
07/09/2022 - Apre oggi a Milano il Museo d’Arte Etrusca della Fondazione Luigi Rovati.
Il Museo è ospitato nello storico Palazzo Bocconi – Rizzoli Carraro affacciato sui giardini di via Palestro, in corso Venezia 52.
L’edificio, costruito nel 1871 dal Principe di Piombino, rappresenta non solo la storia dell’intero Corso, ma è anche specchio delle storie che si sono avvicendate al suo interno.
Nel 2015, lo studio MCA Mario Cucinella Architects è stato incaricato da Fondazione Luigi Rovati dell’intervento di recupero architettonico del Palazzo, dell’ampliamento e dell’annessione di ulteriori aree da adibire a funzione museale.
I nuovi spazi adibiti a museo sono stati pensati nel rispetto dell’edificio preesistente e – non alterandone le caratteristiche – vanno a integrarsi mediante l’ampliamento del primo piano interrato adibito a museo e, la realizzazione di un secondo piano interrato, sotto il piano delle fondazioni, dedicato al deposito delle opere e a tutta l’impiantistica a servizio dell’intero edificio.
Lo studio MCA è stato, inoltre, incaricato della progettazione degli interni, degli allestimenti e della Direzione Artistica generale.
“È grazie allo straordinario lavoro ed entusiasmo della Presidente della Fondazione, Giovanna Forlanelli, che questo importante intervento, che contribuisce all’offerta culturale della città di Milano, si è potuto realizzare. Non solo museo, ma produzione di nuove visioni culturali e un impegno sociale di straordinaria rilevanza per il nostro tempo grazie al contributo strategico del prof. Mario Abis.” dichiara Mario Cucinella, Fondatore e Direttore Artistico dello Studio MCA Mario Cucinella Architects.
Allo spazio ipogeo si accede dall’ingresso principale: attraverso una scala intagliata nella pietra serena, materiale estratto dalle cave tosco-emiliane, si arriva allo spazio espositivo composto da tre sale circolari e una grande ellittica. Questo spazio in penombra è avvolto da 30.000 conci di pietra che, disegnati uno ad uno e sapientemente costruiti e montati, avvolgono, in maniera continua, tutto lo spazio. Una continuità formale che dà a questo spazio il senso unitario e fluido.
La scelta di una unica pietra, quella serena, racconta di una materia estratta da profonde cave di Firenzuola, che dà un senso di uno spazio scavato sottratto proprio come nelle cave; opere di architettura di inconsapevole bellezza. Le rigature orizzontali delle pietre, dovute alla dimensione del concio di 5 centimetri di spessore e un metro di lunghezza e distanziate di 5 millimetri tra loro, creano un effetto di sospensione di questa imponente massa che contrasta con i puntini lucenti dovuti alla presenza di scagliette di Mica nella miscela della pietra. Nell’ombra e nella massa solida, una moltitudine di piccole luci.
L’edificio così si trasforma in un viaggio nel tempo dell’arte, nelle sue espressioni tecniche, poetiche e umane.
In tale stratificazione del tempo, lo spazio dedicato alla collezione etrusca si trova nel primo livello interrato ampliato (sotto il giardino) al fine di creare una serie di nuove sale. Uno spazio ipogeo, fluido, ispirato alle tombe di Cerveteri, fra le poche architetture etrusche rimaste.
Il percorso espositivo è un viaggio attraverso l’arte e l’architettura, tra forma e materia, tra città e civiltà. Dai guerrieri al rapporto con la natura, dalla bellezza all’incontro con gli Dei.
Gli impianti urbanistici etruschi, da Marzabotto a Vulci, raccontano la città, l’organizzazione degli spazi dell’abitare; diventa così parte dell’esperienza espositiva la dimensione urbana e quella degli oggetti, dalla casa alla bottega, dal banchetto al mare. Una lettura ampia di questa civiltà attraverso tutto lo spazio espositivo.
Lo Studio MCA ha, inoltre, curato il design delle teche espositive e, in stretta collaborazione con la Fondazione Luigi Rovati, il progetto museografico con la collaborazione scientifica del Prof. Salvatore Settis.
Vetrine espositive e allestimenti interni sono stati progettati perseguendo il massimo degli standard internazionali in termini di qualità tecnica estetica e funzionale, e introducendo elementi di novità e sperimentazione in ambito museale.
Nei piani fuori terra sono parallelamente cominciati tutti i lavori interni di finitura e – al piano primo (piano nobile) – si è proceduto al restauro e al riposizionamento delle boiserie e degli arredi preesistenti, progettati e introdotti nel palazzo dall’architetto Filippo Perego nella prima metà del ‘900.
Di questi cinque piani, il livello zero è destinato alla hall di ingresso e al giardino, al bookshop, alla biglietteria e al caffè bistrot. Il piano successivo, piano ammezzato, è destinato agli uffici della Fondazione Luigi Rovati. Segue poi il piano nobile destinato a spazi per l’esposizione museale e d’arte contemporanea con interventi site specific in alcune stanze, il piano secondo destinato a eventi ed esposizioni temporanee, e, infine, il terzo piano ospita il ristorante.
Altro elemento fondamentale nel generale progetto di recupero e restyling del palazzo è il giardino esterno, progettato dallo studio Greencure Marilena Baggio.
Oggetto di vincolo da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, nel progetto del giardino è stato previsto il mantenimento e il rispetto delle specie arboree preesistenti, andando a integrare elementi di vegetazione e prato già presenti nel contesto cittadino. Nell’ottica di limitare i consumi idrici si è inoltre deciso di optare per specie arboree che necessitassero di poca irrigazione.
Fin dalle prime fasi, grande attenzione è stata data al tema della sostenibilità ambientale ed energetica, sia in termini impiantistici sia di scelte dei materiali e nelle generali strategie d’uso. L’edificio è infatti in corso di certificazione, mediante protocollo LEED v4 New Costruction & Major Renovation e il livello di prestazione previsto è il SILVER.
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