Ph. © Ossip van Duivenbode
21/10/2022 - MVRDV ha completato la trasformazione sostenibile del centro commerciale Part-Dieu a Lione, in Francia. L’intervento ha permesso di trasformare un edificio che un tempo era un ostacolo alla vitalità della città, in un elemento di unione e di attrazione.
All'epoca della sua costruzione, negli anni '70, periodo storico in cui le automobili governavano l’urbanistica, il Lyon Part-Dieu – uno dei centri commerciali più grandi d’Europa – si mostrava come colosso introverso, creando una separazione con le strade ed i quartieri circostanti.
La trasformazione di MVRDV va oltre la semplice riqualificazione sostenibile dell’edificio, immaginando una rigenerazione urbana dell’intero centro cittadino. Il progetto sostituisce il vecchio parcheggio e riorganizza gli spazi interni dell'edificio per razionalizzare la circolazione, mentre i nuovi ampliamenti aggiungono anche ulteriori 32.000 mq di spazio affittabile ai 130.000 mq esistenti.
Nonostante la drammatica trasformazione, il design conserva la storia dell'edificio. I pannelli in cemento che componevano la singolare facciata originale sono stati preservati e riutilizzati in linea con i principi dell'economia circolare, mantenendo lo schema di rettangoli ad incastro che caratterizzava la sorprendente identità visiva dell'edificio originale. Cambiandole leggermente la forma e colorando di bianco i pattern che compongono la facciata, l’edificio cambia completamente aspetto. In corrispondenza degli ingressi e di altri punti chiave, la facciata “evapora” rivelando grandi finestre a tutta altezza.
Un altro elemento significativo della trasformazione si trova in copertura. Accanto agli ingressi principali del centro commerciale ed in corrispondenza delle strade principali che costeggiano l’edificio, grandi salinate portano fino al tetto, trasformato in un giardino pensile pubblico. Uno spazio panoramico immerso nel verde attrezzato al pari di una piazza cittadina, con ristoranti, caffetterie e aree relax.
La trasformazione di Lyon Part-Dieu mostra come gli errori urbani risalenti ad passate possano essere assimilati in modo sostenibile nella città moderna. Piuttosto che demolire e ricostruire un'area equivalente a circa 12 isolati, il progetto mantiene la struttura esistente, inclusa gran parte della sua facciata, ed evita le quantità significative di carbonio incorporato che la ricostruzione creerebbe altrimenti.
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