Un racconto fotografico delle lampade di Laviani per Foscarini
Per festeggiare i primi trent’anni di collaborazione con Ferruccio Laviani, Foscarini presenta NOTTURNO LAVIANI, il progetto fotografico di Gianluca Vassallo
22/12/2022 - Le lampade di Ferruccio Laviani per Foscarini rivivono nel progetto fotografico NOTTURNO LAVIANI, opera realizzata dall'artista Gianluca Vassallo per celebrare i trent'anni di collaborazione tra il brand e il designer.
Un sodalizio duraturo costruito sulla fiducia creativa: insieme, Foscarini e Laviani hanno esplorato cammini progettuali nuovi – come quello delle lampade-scultura, molte delle quali ancora oggi best-seller del marchio – e indagato una grande pluralità di linguaggi espressivi: nel product design come nella realizzazione di interni (per fiere, showroom e installazioni).
Era il 1992 quando la lampada-scultura Orbital, che ribaltava gli stereotipi dell’illuminazione dell’epoca, inaugurava questa collaborazione. Che, nata da un’affinità elettiva, si è sviluppata per tre decenni come un percorso di crescita comune.
Simbolo della progettualità libera di Foscarini, azienda senza fabbrica e per questo slegata da ogni vincolo produttivo, Orbital ne ha segnato l’apertura verso altri materiali oltre al vetro muranese. Oggi considerata un classico del design d'autore, è tra gli oggetti consacrati sulla serie di francobolli Design italiano editi da Poste italiane nel 2001.
“Per cultura, formazione e personalità, l’azienda sa che l’indipendenza creativa è il modo migliore di ottenere il massimo da una collaborazione progettuale, per entrambe le parti”, dice Ferruccio Laviani. “Ed è felice di darla, se un progettista si guadagna la sua fiducia”. Nel caso di Laviani, questa fiducia è arrivata proprio con Orbital. “Orbital è stata una scommessa”, ricorda. “Non era per niente scontato che una lampada dall’estetica così connotata sarebbe piaciuta. Né che sarebbe sopravvissuta alla prova del tempo. Invece è successo e da quel momento la nostra collaborazione è diventata una ricerca continua di progetti in grado di esplorare nuove modalità di produrre racconti, stili, atmosfere”.
“Per noi Orbital è uno statement, una dichiarazione d'intenti”, spiega Carlo Urbinati, presidente e fondatore di Foscarini. “Con Orbital abbiamo abbandonato per la prima volta il vetro soffiato di Murano, abbracciando il pensiero che oggi ci porta a gestire più di venti tecnologie diverse. Quando sviluppiamo una nuova idea, non partiamo mai dalla scelta del materiale, ma cerchiamo sempre quello più adatto per quel preciso progetto. Una progettualità totalmente libera, che ci siamo regalati scegliendo di essere un’azienda senza fabbrica, slegandoci così da ogni vincolo produttivo, per lasciare spazio alle idee.”
Il progetto fotografico Notturno Laviani
Per celebrare questo intenso sodalizio, Foscarini presenta NOTTURNO LAVIANI, il progetto fotografico curato da Gianluca Vassallo, creativo dalla grande sensibilità con cui collabora da tempo.
“Notturno è un progetto fotografico artistico costruito intorno a una particolare idea di luce”, spiega Gianluca Vassallo. “Una luce molto italiana che fa parte dell’immaginario di tutti noi ma che è allo stesso tempo pubblica e privata, intimista”. Questa luce esisteva da tempo nella mente di Vassallo. Ma è stato pensando a Laviani che è riaffiorata. “Ho riflettuto sull’uomo dietro il progettista”, continua l’artista. “Ferruccio è una persona pubblica che produce oggetti spesso esuberanti che abitano nelle case di tantissime persone. Ma, allo stesso tempo, un individuo profondamente intimista, quasi ritroso quando deve raccontare quello che lo guida nell’atto creativo. Questa sua doppia anima mi ha fatto ricordare la luce che da sempre immagino ascoltando Una Notte In Italia di Ivano Fossati”.
Una luce italiana, pubblica e privata, è dunque il filo conduttore del progetto, articolato in più episodi progettati intorno alle lampade disegnate da Laviani per Foscarini durante questi tre decenni: due scatti (uno in un esterno, uno in un interno) per ogni lampada. “La narrazione però non è didascalica”, spiega Vassallo. “Le lampade, infatti, non sono nel loro habitat naturale – gli interni di casa – ma in contesti alieni. Non si tratta quindi di location ma di ambienti significali in cui la distanza tra l’oggetto e il contesto è stata appositamente cercata per moltiplicare il senso e stimolare le interpretazioni”.
Notturno Laviani è una ricerca di dialogo: gli scatti si offrono all’osservatore come occasioni di riflessione personali, spunti per creare immaginari propri in cui le lampade e le ambientazioni non sono che trampolini di lancio per arrivare altrove. Anche in questa ricerca di dialogo con chi sta dall’altra parte dell’opera, il progetto si collega alla figura di Laviani.
“Per sua stessa ammissione”, dice Vassallo, “quello che muove Laviani non è tanto la possibilità di arrivare alla migliore luce possibile ma la necessità di trasferire una parte del suo immaginario nella vita degli altri. E l’operazione viene considerata riuscita quando il pubblico partecipa a quell’immaginario attraverso la sua interpretazione”.
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