10/11/2022 - Una rappresentanza dello studio Stefano Boeri Architetti ha presentato due proposte alla COP27, la XXVII Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in corso fino al 18 novembre a Sharm el-Sheikh, in Egitto.
La prima riguarda la Dichiarazione di San Marino - l’appello firmato da Stefano Boeri con Norman Foster e gli Ordini Professionali all’ 83a sessione del Comitato UNECE (United Nations Economic Commission for Europe) a San Marino. Una call to action che si rivolge ad architetti, pianificatori, amministratori e costruttori perché nel loro lavoro di trasformazione dello spazio abitato applichino tutti gli strumenti a disposizione per ridurre le cause del surriscaldamento globale, considerando che il settore dell’edilizia è responsabile del 40% di emissioni della CO2 presente nella nostra atmosfera. Ogni architettura, oltre ad ospitare una quota importante di verde che riduce il calore e assorbe i veleni dell’aria urbana, può e deve diventare una centrale di accumulo e distribuzione di energia pulita e rinnovabile.
A Sharm El-Sheik, alla presenza di Ms. Olga Algayerova, Executive Secretary di UNECE e Under-Secretary General of the UN, Stefano Boeri ha presentato l’appello considerato una sfida fondamentale per invertire il corso del surriscaldamento globale del pianeta.
Per dare seguito all’appello, Stefano Boeri Architetti ha, inoltre, presentato alcuni recenti progetti di edifici verdi e sostenibili, evoluzioni del modello di Bosco Verticale, specificamente destinati alle zone aride, in contesti climatici estremi.
A otto anni dal primo prototipo, realizzato a Milano nel 2014, i Boschi Verticali sono infatti “cresciuti” in diverse parti del mondo: dalla Trudo Vertical Forest ad Eindhoven, che ospita in social housing studenti e giovani coppie, fino alla Cina, con il progetto multifunzionale ad Huanggang e le torri verdi in costruzione a Nanjing.
Alla COP27 di Sharm, Stefano Boeri Architetti ha presenteto il Bosco Verticale progettato per Dubai (sede della prossima COP nel 2023): due torri, alte 190 e 150 metri, che ospitano sulle facciate 2640 alberi e 27600 arbusti, insieme ad un sistema di serre e orti idroponici.
Grande attenzione in questo progetto è stata data alla gestione del ciclo dell’acqua - attraverso processi di desalinizzazione e il recupero delle acque grigie - così come all’energia da fonti rinnovabili, grazie alle superfici fotovoltaiche che saranno in grado di produrre 5100 kWh di energia pulita, stoccata con un sistema di batterie ad idrogeno che alimenteranno anche i processi legati al ciclo delle acque dell’edificio. Tra gli altri aspetti, sono in corso ricerche mirate a identificare tecnologie costruttive, materiali e strategie per l’ottimizzazione del ciclo dell’acqua e la gestione dei rifiuti per trasformarle in risorse utili a garantire la sostenibilità del ciclo di vita dell’edificio.
Il progetto, commissionato da Impact One, rappresenta il primo prototipo di Bosco Verticale per le aree MENA del mondo, con l’obiettivo di integrare i benefici della forestazione urbana – assorbimento polveri sottili, regolazione microclima, riduzione dell’effetto serra – con le innovazioni nell’ambito della gestione del sistema idrico nei climi aridi e l’ottimizzazione della produzione di energia da fonti rinnovabili.
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