Ambienti informali e aperti, ideali per uno veloce scambio, un aggiornamento o un brainstorming? Di grande originalità nel gioco delle asimmetrie, il tavolo modulare BRUNCH disegnato da Romano Marcato si compone liberamente, incrociando le altezze e aprendosi nelle direzioni di una stella. 

Versatile e disponibile nella versione elettrificata, questo perfetto incontro tra il legno del piano, che scende curvandosi a terra cambiando spessore con dolcezza, e il rigore dell’appoggio in metallo, si rivela ideale come tavolo alto per l’ufficio abbinato ad esempio agli iconici sgabelli LEM di Shin &Tomoko Azumi e THIN di Karri Monni, o come postazione di lavoro negli spazi pubblici, nella variante ad altezza standard, servita dalle sedie in legno di frassino OIVA di Antti Kotilainen.

Campione di versatilità, il sistema di tavoli ORI di Romano Marcato si rivela perfetto per gli spazi di co-working. Quadrato, rotondo, rettangolare, e perfino su ruote ORI trasforma le esigenze di connessione in un segno grafico originale e contemporaneo. A esaltare la bellezza della linea sono le gambe del tavolo, che nascondono cavi e prese nello spazio segreto nato dall’incontro tra legno e metallo. A doppia altezza, a 108 cm e 74 cm, abbinato alla straordinaria collezione di sgabelli e sedie Lapalma, con piano in legno o Fenix, grazie alle ampie dimensioni può ospitare comodamente più postazioni.

Oggi in due, domani in venti, fra un mese in duecento. Il sistema di pannelli SCREEN permette di delimitare facilmente le postazioni o creare piccole sale meeting grazie anche all’aggiunta delle ruote. Un gesto semplice e rapido per aumentare la privacy e separare senza dividere lo spazio. I divisori sono composti da tubolari in tessuto o in legno o da pannelli di tessuto fonoassorbente. La varietà di altezze e curvature, fisse o mobili, consente un’estrema libertà nelle configurazioni e negli accostamenti cromatici. E quando delimita il tavolo alto ORI e gli sgabelli LAB di karri Monni tutti su ruote, l’ufficio si fa mobile e lavorare insieme è ancora più facile.