Vincitore: Biblioteca Mesiano (BUM) dell'Università di Trento - weber + winterle architetti
06/12/2022 - Si è svolta sabato a Oderzo (TV) la cerimonia di premiazione della XVIII edizione del Premio Architettura Città di Oderzo. È stato proclamato vincitore il progetto della Biblioteca Mesiano (BUM) dell'Università di Trento dello studio weber + winterle architetti.
Sono state inoltre assegnate due menzioni speciali: “Architettura dei luoghi del lavoro” ai trevigiani mzc+, Giuseppe Cangialosi e Massimo Moretto, per il progetto La Fabbrica della fabbrica a Campodarsego (PD) e “Architetture per la comunità” a Carlana Mezzalira Pentimalli, anch'essi trevigiani, per la Biblioteca Civica di Bressanone (BZ).
Tre progetti che hanno sbaragliato la concorrenza di ben 79 candidature pervenute da tutta Italia e che si sono distinte anche nella rosa delle 8 segnalazioni della giuria, composta da Simona Malvezzi (Kuehn Malvezzi), Martina Salvaneschi (Associates Architecture), Stefano Gri (GEZA Architettura) e Luigi Lucchetta (Desireè Spa) e presieduta da Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia fino al 2020 e già ministro della Repubblica.
Si tratta di progetti che, come da bando, si trovano nel Triveneto e sono costruiti ex novo oppure volti al riuso di spazi edificati esistenti, luoghi degradati e vuoti urbani.
Il progetto vincitore, la biblioteca universitaria Mesiano (BUM) di weber + winterle architetti, “conclude felicemente il contesto degli edifici dell'università e, allo stesso tempo, offre da un interno di qualità architettonica indubbia, squarci di vista e di apertura verso il mondo esterno, quasi una metafora della funzione formativa offerta agli studenti”.
I tre progettisti, oltre alla targa celebrativa, hanno ricevuto in premio le opere di tre fotografi urbani, anch’essi presenti, artisti emergenti del territorio e che operano nel Triveneto, stesso ambio del PAO: Alberto Sinigallia, Marina Caneve e Simone Santilli. Scatti e autori selezionati accuratamente da Carlo Sala della Fondazione Oderzo Cultura e moderatore della mattinata, che testimoniano la volontà precisa del Premio di sottolineare il legame storico tra architettura, paesaggio e fotografia e di valorizzare l'arte contemporanea a 360°.
Come simbolo di riconoscimento della qualità dei progetti realizzati, inoltre, è stata consegnata la targa anche agli altri 5 progettisti segnalati: Plasma Studio, Ulrike Hell per l’Appropriate Bistro Bergsteiger di Sesto; MoDus Architects di Bressanone per l’Abbazia di Novacella a Varna (Bressanone); i trevigiani CLINICAURBANA per il tabià Elisa a Zoldo Alto (Belluno); i meranesi Rauch Gapp Architekten per il Residence Ofenbaur a Merano; Enrico Dusi / Matteo Ghidoni + Sinergo spa per il casinò di Venezia - Ca’ Noghera. Questi progettisti hanno ricevuto anche un piccolo omaggio significativo e rappresentativo del territorio opitergino: un'edizione della Divina Commedia illustrata da Alberto Martini, fondamentale artista di Oderzo a cui è dedicata la pinacoteca di Palazzo Foscolo.
Non è stata, invece, assegnata, com'era invece previsto da bando, la vittoria per la menzione speciale dedicata ai progettisti under 35 in onore di Gloria Trevisan e Marco Gottardi - novità assoluta del Premio - perché è pervenuta una sola candidatura.
“La giuria ha lavorato in modo gioioso, a volte persino giocoso: questo è un Premio che premia le architetture e non gli architetti - racconta Paolo Baratta, presidente di giuria - con la ferma convinzione dell'utilità di questo Premio che nasce per la comunità. Le opere che abbiamo segnalato sono state fatte nonostante grandi difficoltà e quindi ancora di più manifestano la ferma volontà dei progettisti di non abbandonarsi all'indifferenza, di essere consapevoli della complessità del territorio e di non cedere alle sirene suadenti dell'autocelebrazione e della promozione di sé stessi. Invito tutti ad andare a vedere di persona i progetti selezionati a sentire la presenza dell'architettura”.
“È un onore aver vinto il Premio Architettura Città di Oderzo” - chiosano gli architetti Lorenzo Weber e Alberto Winterle, vincitori del Premio. “Il nostro progetto lavora con il paesaggio e nasce dall'esigenza di ridefinire un borgo e ridare una diversa connotazione a uno spazio in cui interno ed esterno dialogano tra loro. Il progetto offre il paesaggio come un'intuizione da regalare agli studenti che studiano la materia”.
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