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Chi era Arata Isozaki?
8 cose da sapere sul celebre architetto, urbanista e teorico giapponese scomparso all'età di 91 anni
Autore: rossana vinci
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Arata Isozaki; Domus: La Casa del Hombre, photo courtesy of Hisao Suzuki Arata Isozaki; Domus: La Casa del Hombre, photo courtesy of Hisao Suzuki
12/01/2023 - Lo scorso 29 dicembre, il celebre architetto, urbanista e teorico giapponese Arata Isozaki è morto a 91 anni nella sua casa a Okinawa, in Giappone.
Nato a Oita il 23 luglio 1931, Isozaki ha attraversato sei decenni la lunga e pluripremiata carriera; è stato uno degli architetti più influenti del Giappone e uno dei più noti del panorama dell'architettura contemporanea capace di fondere nei suoi progetti Oriente e Occidente.

Pluripremiato e con oltre cento edifici realizzati, Isozaki è ritenuto un visionario dell’architettura grazie al suo approccio lungimirante e alla profonda dedizione per "l'arte dello spazio" messa in evidenza sin dall’inizio della sua attività di architetto e teorico.
Attraverso i suoi scritti critici e in qualità di membro della giuria di importanti concorsi di architettura, Isozaki ha inoltre svolto un ruolo significativo nella formazione delle giovani promesse internazionali dell’architettura contemporanea.

Nel 2019 Isozaki ha anche vinto il Pritzker Architecture Prize, il più alto riconoscimento internazionale del settore. 

Ecco di seguito 8 cose da sapere su Arata Isozaki, aneddoti più o meno noti che hanno plasmato la carriera e la vita dell’architetto recentemente scomparso: 

1.È stato allievo di Kenzo Tange prima di fondare il proprio studio
Nato nel 1931 a Oita, Arata Isozaki si laurea all’Università di Tokyo nel 1954, divenendo allievo di Kenzo Tange, vincitore del Premio Pritzker 1987, per poi fondare l’Arata Isozaki Atelier – rinominato Arata Isozaki & Associates - nel 1963. 

2. La Seconda guerra mondiale ha avuto un'importante influenza sulla sua prima visione dell'architettura
Arata Isozaki aveva solo 14 anni quando Hiroshima e Nagasaki furono bombardate. 
Egli ha affermato: "Quando ero abbastanza grande per iniziare a comprendere il mondo, la mia città natale fu bruciata. Dall'altra parte della costa, la bomba atomica fu sganciata su Hiroshima. Era in completa rovina, non c'erano architetture, edifici e nemmeno una città. Ero circondato solo da baracche e rifugi. Quindi, la mia prima esperienza di architettura è stato il vuoto..ho iniziato così ad interrogarmi su come le persone avrebbero potuto ricostruire le loro case e le loro città".

3. Ha fatto parte della prima generazione di giurati del Premio Pritzker
Nominato membro della prima giuria del Premio Pritzker nel 1979, ha continuato a farne parte per altri cinque anni.


Photo: © GianAngelo Pistoia
https://commons.wikimedia.org/wiki/User:GianAngelo_Pistoia 



4. Ha introdotto il concetto del "Ma" nelle sue opere
Il concetto di Ma, o spazio-tempo, è un termine giapponese che può essere tradotto come "intervallo", "spazio", "pausa" o "spazio vuoto tra due elementi strutturali". È un concetto estetico, filosofico e artistico, usato frequentemente in Oriente anche nella vita di tutti i giorni. Per i giapponesi, lo spazio è misurato da intervalli, o distanze, dalle dimensioni intorno ai suoi bordi piuttosto che dal vuoto all'interno. 
Isozaki è stato il maestro del concetto di Japan-ness (nihon-teki no mono – things Japanese in character) contribuendo alla diffusione di alcuni elementi tipici dell’architettura ed estetica giapponese mediante esposizioni come “Ma: Space-Time in Japan” del 1978 tra Parigi e Stati Uniti, e le pubblicazioni Japan-ness in Architecture (2006) e Katsura. La villa imperiale (2015).

5. Ha progettato un robot
Arata Isozaki progettò un "Robot dimostrativo" per l'Expo di Osaka del 1970, ospitato nella cornice del Festival Plaza di Kenzo Tange.
Le due teste del robot funzionavano come sale di controllo: una riceveva i dati esterni e li inviava alla successiva, che inviava istruzioni per emettere fumo, luci e suoni. Il corpo del robot si sollevava e la sua base si trasformava in un palcoscenico.



6. Nel 2005 ha fondato la filiale italiana del suo studio, Arata Isozaki & Andrea Maffei Associates
Arata Isozaki (Oita, 1931) e Andrea Maffei (Modena, 1968) si sono incontrati per la prima volta nel 1997, quando Maffei si è trasferito da Firenze a Tokyo per lavorare con il maestro giapponese.
Arata Isozaki & Andrea Maffei Associati è stato fondato a Milano nel 2005 come laboratorio di architettura per ripensare e ridisegnare i quartieri urbani delle più importanti città italiane.
A firma di Arata Isozaki & Andrea Maffei Associati il progetto della Torre Allianz a Milano che ha fatto da volano alla riqualificazione dell'area di CityLife, oggi è tra le più esclusive della città.


Torre AllianzMilano

7. Ha realizzato più di 100 progetti nel corso di 6 decenni
Insieme al suo studio Arata Isozaki & Associates, Isozaki ha progettato oltre 100 edifici costruiti in Asia, Europa, Nord America, Medio Oriente e Australia. La maggior parte delle opere di Isozaki non solo sottolineano la sua estetica, ma sono anche risolutive e specifiche per il contesto politico, sociale e culturale del cliente.

8. Si occupato anche di filosofia, arte visiva, cinema e teatro.
Il lavoro di Isozaki è sempre stato interdisciplinare: oltre all'architettura e alla progettazione urbana, si è occupato di grafica, moda, arredamento e scenografia, oltre a essere scrittore e collaboratore di alcuni artisti.

 

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