26/01/2023 - Lo studio C+S Architects, vincitore del Premio Architetto Italiano dello scorso anno, ha concluso il 2022 e inaugurato il 2023 con il raggiungimento di un doppio traguardo.
È di fine anno, infatti, la notizia dell’approvazione del progetto esecutivo del Museo GAMeC di Bergamo il cui cantiere è previsto abbia inizia inizio a fine primavera.
Il progetto prevede il retrofit del Palazzetto dello sport di Via Pitentino per accogliere il museo di arte moderna e contemporanea GAMeC. La struttura sarà rifunzionalizzata tramite un ambizioso piano urbanistico realizzato dal Comune. Sarà realizzata all'interno del Palazzetto dello Sport una grande lanterna che ospiterà le gallerie espositive. Sono previsti anche un ristorante, un bar, un bookshop e tutti i servizi funzionali a una galleria d'arte. La superficie complessiva quasi triplicherà: dagli attuali 2.200 metri quadrati a poco meno di seimila.
I primi di gennaio è stato, invece, approvato il progetto per la nuova scuola primaria Rodari a Parè di Conegliano.
Sarà una scuola immersa nel verde e all’avanguardia per la sostenibilità energetica e per l’innovazione spaziale e didattica.
Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini lavorano da più di vent’anni su progetti di edilizia scolastica. Le loro scuole sono conosciute a livello internazionale, sono state utilizzate come best-practice per scrivere le linee guida del MIUR e sono state esposte alla 15° Biennale di Architettura di Venezia.
“In qualità di architetti e ricercatori, riconosciamo alle scuole un importante ruolo di politico -dal greco polis, comunità- allo spazio della scuola, che deve diventare un punto di riferimento della comunità. In questo progetto abbattiamo i muri disegnando una scuola completamente trasparente, una metafora per la costruzione di una comunità multietnica e multiculturale. Abbiamo concepito questo edificio scolastico immaginando la possibilità di realizzare uno spazio che possa essere usato da tutta la comunità, in tempi diversi e vissuto dagli studenti, dai docenti e dai ragazzi come un grande polo culturale trasparente e aperto che stimola la curiosità e lo scambio di esperienze e conoscenze. ”- scrivono Cappai e Segantini.
Collocata nella parte settentrionale di un lotto attualmente occupato da un parcheggio, che si affaccia su Via Padova, la nuova scuola (10 aule per 250 studenti), a pianta circolare, si sviluppa su un unico livello. Il progetto conserva gli alberi esistenti: i due filari di tigli, lungo via Padova e il confine settentrionale del lotto e i due grandi cedri dell’attuale giardino pubblico, aggiungendo nuovi tigli, betulle, cachi e siepi di lavanda.
Affacciato su Via Padova, l’ingresso principale conduce ad un ampio atrio illuminato da una serie di lucernari scavati nel volume di copertura. Dall’atrio, un generoso sistema di spazi collettivi, illuminato zenitalmente da lucernari e articolato attorno a due corti centrali, si espande in tutte le direzioni. È un sistema fluido, si contrae e si dilata generando ‘spazi delle potenzialità’ flessibili e a disposizione delle esigenze e della creatività della comunità. In particolare, una ‘piazza circolare’ opposta al grande atrio di ingresso e attrezzata da una tenda, si presta ad ospitare attività speciali e teatrali.
Le dieci aule si dispongono lungo il perimetro dell’edificio in stretto rapporto di continuità visiva e fisica con il giardino, articolando l’involucro della scuola in un profilo frastagliato e smaterializzato al di sotto di una generosa copertura aggettante, che definisce un ampio portico perimetrale. In questo modo ogni aula gode di un accesso diretto al giardino e di uno spazio coperto antistante, utilizzabile anche per attività all’aperto. Le pareti perimetrali, costituite da uno strato di policarbonato alveolare traslucido all’esterno e di vetro stratificato all’interno, fanno filtrare e diffondono morbidamente la luce all’interno delle aule, che potranno cosí godere di una illuminazione naturale ottimale. Le partizioni interne sono invece delle pareti attrezzate con gli armadietti per gli studenti, sulle quali si aprono delle grandi vetrate fisse, che dilatano visivamente gli spazi collettivi verso il giardino.
Il tema della sostenibilità ambientale in una scuola ha una indubbia valenza pedagogica. L’obiettivo è perseguito attraverso la realizzazione di un involucro edilizio altamente performante e di un sistema impiantistico in grado di minimizzare i fabbisogni energetici.
Il progetto prevede il ricorso a fonti energetiche rinnovabili grazie all’installazione di un’estesa superficie di pannelli fotovoltaici sul manto di copertura. Gli impianti saranno essere gestiti da remoto con un sistema BSM.
Grazie all’utilizzo di energie alternative, si prevede la realizzazione di un edificio in classe energetica nZEB. La struttura in acciaio è riciclabile a fine vita dell’edificio. L’utilizzo del sughero come materiale per la pavimentazione è una materia prima naturale biodegradabile al 100%, riciclabile e rinnovabile.
La nuova scuola Rodari di Parè di Conegliano si configura quindi come un centro culturale che raccoglie le necessità funzionali e spaziali della scuola primaria, e allo stesso tempo amplifica le potenzialità degli spazi comuni trasformandoli in luoghi di incontro e scambio per tutta la comunità. In questo modo si possono rafforzare le connessioni tra le altre due scuole presenti nelle vicinanze, i parchi e gli spazi pubblici, mettendo a sistema gli spazi e le attrezzature collettive di questa parte di città.
“Lo spazio interno esplode in altezza grazie a una sequenza di ‘lucernari’ a forma di tronco di piramide, cercando la luce zenitale all’interno del sistema delle travi reticolari della struttura di copertura, che ospita anche tutti i sistemi impiantistici e libera completamente lo spazio a terra. Verso l’esterno la scuola si presenta come un padiglione nel parco. Il fronte è semplice: un volume sospeso rivestito in mosaico di vetro bianco (materiale riciclabile e di grande durabilità) che poggia su un sistema strutturale puntiforme di pilastrini in acciaio”, racconta Segantini.
“Abbiamo disegnato uno ‘spazio delle potenzialità’, dove ogni ambiente può essere trasformato dalla creatività degli insegnanti o della comunità che vi ruota intorno. Tutti gli spazi di distribuzione sono generosi e possono essere trasformati in ‘spazi per attività speciali’ anche in orario extra-scolastico. In questo modo la scuola diventa un epicentro per la comunità e ne rafforza l’identità.’’ -scrive Carlo Cappai.
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