NO, NO? NO. NO! - personale di H.H. Lim negli spazi Gaggenau Milano - Ph. Francesca Piovesan
20/04/2023 - "NO, NO? NO. NO!" è la personale di H.H. Lim, artista sino-malese la cui ricerca artistica indaga da sempre i cortocircuiti fra linguaggio e significato. La mostra, curata da Sabino Maria Frassà, è stata promossa da Gaggenau e CRAMUM, progetto non-profit che sostiene le eccellenze artistiche in Italia e nel mondo. L'inaugurazione della mostra si è tenuta durante la Milano Design Week 2023.
Seconda del ciclo “Scripta?” - progetto di Gaggenau e CRAMUM, a cura del direttore artistico di CRAMUM Sabino Maria Frassà, per indagare il legame tra scrittura, arte e materia - “NO, NO? NO. NO!” affronta il tema irrisolto e sempre attuale della parola e della comunicazione nella contemporaneità. Ambiguità, contraddizione, gioco e ironia sono gli strumenti utilizzati dall’artista permettere lo spettatore nelle condizioni di individuare un punto di rottura, di elaborare un pensiero critico.
Per questo l’artista malese propone un’arte lontana dal piacere estetico, che vuole essere spunto di riflessione sull’epoca in cui viviamo, declinata attraverso medium differenti: dalla performance alla pittura, passando per la scultura e le installazioni.
Un momento storico in cui: “la parola dei social media è diventata l'arte perfetta per una brutale e spietata propaganda il cui unico esito possibile è un profondo disprezzo dell'altro da sé e della vita,” afferma H.H. Lim, che crede invece “nella parola buona: la gentilezza, narratrice di un'armonia mai scontata o banale, quasi come una danza... che permette di sfiorare l'altro senza mai toccarlo".
Partendo da una semplice sedia con incisioni, Lim invita il pubblico a sedersi e a interrogarsi per poter costruire la propria prospettiva. La mostra promossa da Gaggenau è poi completata da un gruppo di oggetti-scultura, tra cui le famose sitting sculptures, che l'artista realizza fin dagli anni ‘80.
“Queste opere sono per Lim un pretesto per riflettere ancora una volta sul significato "liquido" delle parole e sul ruolo del design nella società̀ contemporanea” afferma Sabino Maria Frassà, il curatore artistico di CRAMUM. “In un modo giocoso e quasi infantile l'artista vuole condurre l’essere umano al ritrovamento di una connessione autentica con se stesso e con gli altri, e lo fa anche attraverso gli oggetti di design che entrano a far parte delle sue performance. Dal suo punto di vista, infatti, il design ha la capacità di permettere al corpo di concentrarsi e allinearsi alla mente”.
Prosegue il ciclo delle quattro mostre “Scripta?”, sostenute dal brand tedesco, in un’esperienza estetica della parola scritta nell’arte, all’interno degli spazi Gaggenau di Milano e Roma: dalle opere tattili e inclusive di Fulvio Morella, arricchite da segni in braille, fino alle riflessioni sul gesto della scrittura negli ultimi lavori a inchiostro di Marta Abbott e i Calendari di Letizia Cariello, che con il suo filo scrive e cuce insieme oggetti, materie e spazi.
Un viaggio di esperienze condivise per ritrovare una comunicazione più autentica con sé stessi e con gli altri attraverso l’arte, mettendo in discussione le regole della scrittura e della comunicazione del nostro mondo.
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