18/05/2023 - Due importanti appuntamenti da segnare in agenda celebreranno, il prossimo giugno, i 90 anni di Alvaro Siza.
Per ripercorrere la vita e l’opera dell’architetto portoghese, vincitore del Premio Pritzker nel 1992, a giugno è prevista l’uscita di un documentario inedito del regista e produttore Augusto Custodio, mentre dal 27 maggio al 5 luglio 2023 sarà allestita presso il Aedes Architecture Forum di Belino la mostra ‘Two Towers’.
A precedere di circa un mese l’uscita del documentario ‘SIZA’ e della mostra ‘Two Towers’ sarà la presentazione di O Encontro, l’installazione realizzata per il Padiglione della Santa Sede alla Biennale di Architettura di Venezia 2023 che inaugurerà sabato 20 maggio.
La mostra ‘Two Towers’ a Berlino, dal 27 maggio al 5 luglio
Álvaro Siza ha per molti versi ridefinito l'architettura contemporanea, è stato insignito dei più alti riconoscimenti internazionali e le sue opere sono state esposte nei principali musei, lasciando il segno in tutto il mondo con edifici di ogni scala che hanno influenzato la formazione di generazioni di architetti.
Una tipologia specifica, però, sembra essere sfuggita alla sua carriera settantennale: la torre. Ed è proprio sulla tipologia della torre che la mostra Two Towers si focalizza.
Attraverso gli schizzi espressivi di Siza, le fotografie e i modelli, questa mostra presenta la dualità di due torri recentemente completate, che non potrebbero essere più diverse tra loro nonostante la loro sorprendente ed elegante semplicità: la torre residenziale di lusso di 611 West 56th Street, nella giungla di cemento di Manhattan, e la torre di guardia ecologica di Proença-a-Nova, nella foresta sempreverde del Portogallo. Ognuna di esse funge da vedetta sui meravigliosi e sconfinati paesaggi di New York e Naturtejo, un Geoparco dell'UNESCO tra Lisbona e Porto. In fondo, le torri di Álvaro Siza non si basano tanto sull'altezza quanto sulla lungimiranza.
Siza ha progettato diverse torri dal 1979, ma la maggior parte di esse non sono state costruite o sono progetti non dichiarati. Forse perché nel suo Paese natale, il Portogallo, le torri sono una sorta di tabù, tanto da essere considerate illegali da quasi tutte le ordinanze cittadine, o forse perché la topografia e il clima del sud favoriscono un approccio più tellurico, che enfatizza le linee orizzontali. New York, invece, è come un sogno, dove tutto è verticale e sporge dal suolo come un albero. Così la descrive Álvaro Siza dal suo primo viaggio negli Stati Uniti, circa mezzo secolo fa.
Schizzi, modelli 3D, plastici e foto illuminano la passione di Álvaro Siza per le torri, concentrandosi contemporaneamente su due casi di studio e sulle loro caratteristiche divergenti: uno privato e l'altro pubblico, uno urbano e l'altro rurale, uno in cemento armato e l'altro con struttura leggera in acciaio. La mostra multimediale comprende anche interviste e oggetti progettati da Siza in contesti diversi, come un set di sedie in rattan intrecciato disegnate per Camerich, un partner di cooperazione di Aedes.
La mostra è curata dall'architetto António Choupina.
Il documentario ‘Siza’ in uscita a giugno
Il regista e produttore Augusto Custodio, noto per il suo film "Poeta das Linhas", un omaggio all'architetto Paulo Mendes da Rocha, si immerge ora in un nuovo documentario, 'Siza', cercando di rivelare il lato più personale di Álvaro Siza.
Nel documentario di Custodio, si ripercorrere la vita personale dell'architetto portoghese, dall'infanzia al suo rapporto con sua moglie e alle sue passioni, in particolare la musica classica. Questa narrazione in prima persona si intreccia con le memorie e gli aneddoti di altre figure indissolubilmente legate alla sua vita e alla sua opera, come gli architetti Eduardo Souto de Moura e Carlos Castanheira.
Álvaro Siza alla Biennale Architettura 2023
A precedere di circa un mese l’uscita del documentario SIZA sarà la presentazione di O Encontro, l’installazione realizzata per il Padiglione della Santa Sede alla Biennale di Architettura di Venezia 2023 che inaugurerà sabato 20 maggio.
Il Commissario e il Curatore del Padiglione Vaticano hanno invitato Álvaro Siza e il collettivo italiano Studio Albori (Emanuele Almagioni, Giacomo Borella, Francesca Riva) – studio multidisciplinare specializzato nello sviluppo di progetti che mescolano attività architettoniche con processi partecipativi ed ecologici – a partecipare alla mostra. L’incontro tra le Encicliche del Santo Padre, gli architetti invitati e i diversi contributi scientifici darà vita a installazioni che risponderanno al tema “Il laboratorio del futuro”, proposto da Lesley Lokko, Curatrice della Biennale 2023.
La mostra si sviluppa all’interno dell’Abbazia benedettina: dalle sale d’ingresso che si affacciano sul Canale della Giudecca, attraverso la galleria “manica lunga” e le sale che si aprono sul giardino, fino al giardino stesso. L’installazione “O Encontro” di Álvaro Siza accoglie e conduce il visitatore, che dialoga con i pezzi disegnati dal maestro, fino allo spazio esterno. Quest’ultimo, caratterizzato da un nuovo giardino progettato dallo Studio Albori, sarà presentato con un nuovo allestimento. Questo spazio, solitamente riservato alla Comunità benedettina, sarà aperto ai visitatori. La nuova disposizione dei percorsi tra gli orti, il pollaio e le aree di sosta pone l’accento sulla condivisione e sulla contemplazione che sono al centro della vita quotidiana dell’Abbazia e crea la possibilità di un dialogo tra i residenti e coloro che visitano e godono di questi spazi.
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