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AMAA alla Biennale di Architettura 2023 con 'It’s Kind of a Circular Story'
La mostra alle Corderie dell’Arsenale fino al 26 novembre 2023
Autore: cecilia di marzo
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AMAA - It’s Kind of a Circular Story, photo © Mikael Olsson, courtesy of AMAA AMAA - It’s Kind of a Circular Story, photo © Mikael Olsson, courtesy of AMAA
24/05/2023 - Lo studio AMAA | Collaborative Architecture Office For Research and Development, fondato da Alessandra Rampazzo e Marcello Galiotto, è alla Biennale di Architettura 2023 con una nuova opera: “It’s Kind of a Circular Story”.
Esposta alle Corderie dell’Arsenale, fa parte della mostra principale, nella sezione “Dangerous Liaisons” dove Lesley Lokko ha raccolto professionisti provenienti da tutto il mondo che lavorano attraversando confini disciplinari, geografie e inaugurando nuove forme di partenariato e collaborazione.
 
“ON TOPOGRAPHY”, il progetto per la ex base NATO.
Qui, dietro al frammento di una struttura difensiva in cemento armato, i visitatori si trovano di fronte a un grande modello architettonico, anch’esso in cemento. Si tratta della sezione trasversale di una montagna, che rivela la presenza di un maestoso complesso di origine vulcanica, formatosi nel Cenozoico a causa di trasformazioni geologiche e successivamente modellato dall’erosione meteorica e dall’intervento umano. Questo modello introduce la tettonica radicale di Monte Calvarina, situato nel Comune di Roncà, con vista sulle valli di Vicenza/Verona. Sulla sua sommità e al suo interno nel 1959 è stata installata una base NATO, organizzata in quattro strutture funzionali per l’utilizzo del sistema missilistico terra-aria Nike, armato con missili Hercules dotati di testate sia convenzionali che nucleari. Decenni dopo il suo abbandono nel 1995, la base militare di Calvarina ritrova oggi una nuova vita sociale e operativa. Il progetto di AMAA, intitolato “ON TOPOGRAPHY”, prevede una struttura vivace e dirompente, allestita dalla Fondazione SAFE come centro per organizzare formazione e simulazioni per la risposta alle emergenze e per testare nuove tecnologie. Un esempio virtuoso che reinventa una precedente struttura militare a alta intensità di carbonio come un nuovo polo di innovazione a zero emissioni. Questa trasformazione si allinea al piano europeo per i cambiamenti climatici e la difesa (EU Climate Change and Defence Roadmap), in particolare alle sue dimensioni di sviluppo operativo, nonché al Green Deal dell’Unione Europea e alla strategia congiunta Europa- Africa per la transizione verde, fornendo un esempio virtuoso di reinvenzione di ex strutture militari a alta intensità di carbonio come nuovi hub a zero emissioni per l’innovazione.
 
Il frammento sospeso.
L’elemento in cemento armato che il visitatore incontra nell’installazione è un frammento sospeso di uno degli elementi strutturali della base militare abbandonata. È anche posizionato sopra il tavolo, ma non grava sulla sua superficie. La scala in ferro, anch’essa parte della struttura militare, è posizionata di fronte all’elemento in cemento, suggerendo la possibilità di avvicinamento e interazione. Salendoci, ci si avvicina a un foro attraverso il quale è possibile vedere un film che racconta il viaggio del frammento dalla base NATO fino a Venezia.
 
Il tavolo.
Un pesante modello del progetto Monte Calvarina poggia su un delicato tavolo realizzato con pezzi di ottone recuperati. Il tavolo, progettato da AMAA, è stato realizzato utilizzando fogli di ottone destinati allo smaltimento, materiali di scarto dal processo produttivo dell’azienda De Castelli. AMAA ha dato un nuovo scopo a questi elementi di scarto, dimostrando le possibilità estetiche e funzionali del design sostenibile. Alcuni dettagli del processo di concezione del tavolo sono frutto del dialogo e del confronto con Arcangelo Sassolino, artista e amico dello studio. In particolare, si tratta della scelta di raggiungere l’autonomia del tavolo con le sole lastre traforate senza l’aggiunta di ulteriori strati di supporto, consentendo il traguardo attraverso i materiali e le molteplici relazioni tra superficie e profondità. Per sostenere il peso del modello, i fogli di ottone poggiano su una serie di robusti cavalletti metallici, un’interpretazione contemporanea dei tradizionali cavalletti da carpentiere.
 
La lampada di Harry Thaler.
Un elemento tubolare in ottone che elegantemente si alza e poi si curva verso il basso cattura l’attenzione dell’osservatore. Questa è la lampada che Harry Thaler ha progettato appositamente come suo contributo personale all’installazione.
 
Il libro.
Un’altra opera d’arte è il libro, che può essere letto seduti su una sedia Standard di Jean Prouvé dalla collezione Modernab Gallery, illuminati dalla lampada. Raccoglie riflessione sul progetto e documenta le conversazioni che gli architetti hanno avuto con Massimo Carmassi, Ernesta Caviola, Nero/Alessandro Neretti, e Alberto Mario Carnevale (grazie alla collaborazione di Giulia Citro e Maria Elena Ciucci). Da questo lavoro è nato un libro, pubblicato da Libria e curato da Alessandra Rampazzo e Marcello Galiotto, il cui titolo è “ON TIME, MEMORY, METHODS AND CRAFT”.
 
Le foto di Ernesta Caviola.
Il tavolo su cui poggia il grande modello sezionato del Monte Calvarina ha una forma irregolare che si adatta allo spazio delle Corderie e sembra volersi estendere oltre il perimetro definito. Accanto alla maquette si trova l’opera fotografica originale di Ernesta Caviola, che rappresenta la sua personale esperienza e interpretazione del luogo. Nel suo lavoro, intitolato “Primi giorni dell’anno - Monte Calvarina e dintorni”, la fotografa cattura i primi segni di una crescente comprensione dell’ambiente in cui si trovano i resti della base militare. Tutte le foto sono analogiche, formato 4x5 pollici, meravigliosamente stampate da Arrigo Ghi con una sublime finitura opaca.
 
La scultura in installazione di Nero.
Sul tavolo si trova anche una scultura in installazione intitolata “capriccio from ruins (that time the hills dropped into the lagoon)”, realizzata da Nero/Alessandro Neretti. L’opera presenta un elemento architettonico ottenuto dal progetto di recupero AMAA che è stato destabilizzato, consentendo di formulare inaspettati spunti e ipotesi. “It’s Kind of a Circular Story” è il risultato della collaborazione tra AMAA e diversi artisti, ognuno dei quali contribuisce a arricchire l’esplorazione del sito e ampliare le possibilità del progetto. L’idea di utilizzare l’architettura come laboratorio per il futuro è esplorata attraverso un approccio progettuale che cerca di sfruttare il potenziale delle strutture esistenti. Ripensandole ed espandendole, si attivano nuove energie creative e si rivelano nuove possibilità per il loro riutilizzo. Con un particolare focus sulla decarbonizzazione, uno dei temi chiave della Biennale Architettura di quest’anno, l’installazione di AMAA promuove il concetto di riutilizzo come l’approccio più efficace per raggiungere interventi a impatto zero per il pianeta. Il riutilizzo di ciò che è già stato costruito è radicato nel circolo virtuoso del “restituire la terra alla natura e ai cittadini, evitando lo spreco di terreni, edifici e memoria”. In linea con la visione della Biennale Architettura 2023, il progetto per Calvarina è concepito come un laboratorio aperto in cui innovazione e conservazione naturale coesistono — un laboratorio del futuro, nel presente.
 
La partecipazione di AMAA alla Biennale Architettura 2023, che oltre che nella mostra principale si svolge anche nel Padiglione della Slovenia sul tema “+/- 1°C: In Search of Well-Tempered Architecture”, segna un’occasione di particolare rilievo nella giovane carriera dello studio. Celebra il loro primo decennio di attività e il loro impegno a “vedere ogni progetto come un’opportunità - che sia indotta dal paesaggio circostante o dal contesto urbano o che sia un intervento su un edificio esistente”, come osservato da Natalie Donat-Cattin nel libro “Seemingly Simple”, pubblicato nel 2022. Il lavoro di AMAA è sempre ancorato al patrimonio storico, architettonico e industriale esistente.

  Scheda progetto: It’s Kind of a Circular Story
Mikael Olsson
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