14/06/2023 - È stato inaugurato il 12 giugno a Limeira, nel Nord-ovest di San Paolo, in Brasile, il nuovo headquarter di Nice progettato da Mario Cucinella Architects.
L’architettura dell’edificio rivoluziona l’idea di spazio produttivo, superando l’immagine di una struttura chiusa e compatta con un’impronta alla massima apertura e permeabilità, capace di creare un dialogo con la comunità e l’ambiente locali: il design interagisce continuamente con il paesaggio circostante, reinterpretando elementi architettonici brasiliani tradizionali e incoraggiando i suoi utenti a sfruttare tutte le caratteristiche passive (dovute proprio all’architettura dell’edificio), per ristabilire una relazione simbiotica tra spazio costruito e natura.
Il complesso, oltre che nuovo headquarter di Nice Brasil, è uno dei centri internazionali di Ricerca & Sviluppo del Gruppo. L’edificio, con i suoi 20.000 mq, è un vero e proprio riferimento di architettura industriale sostenibile: progettato per ottenere la certificazione LEED, è stato concepito come una smart factory sul modello dei principi dell’Industria 4.0, secondo un approccio produttivo basato sull’impiego di nuove tecnologie pensate per migliorare le condizioni di lavoro, creare un modello di business sostenibile, incrementare l’efficienza e la qualità produttiva degli stabilimenti.
“È sempre più importante poter dare vita ad architetture che dialoghino realmente con il contesto, con la natura. È una relazione che abbiamo ritenuto fondamentale nei secoli scorsi, ma che abbiamo via via trascurato” afferma Mario Cucinella. “Credo Nice possa rappresentare un esempio virtuoso in tal senso: un’architettura che, grazie alla stretta sintonia con gli elementi naturali del territorio, riduce al minimo il proprio impatto sull’ambiente.”
Il design del tetto è ispirato alla forma di una foglia tropicale che si appoggia delicatamente sui pilastri leggeri, proteggendo la vegetazione esistente e offrendo ombra a tutte le funzioni che si trovano sotto di essa. L’edificio è caratterizzato da un luminoso fronte centrale che si affaccia sulla strada pubblica principale, con due piani di uffici, aree comuni, spazi dedicati alla formazione, showroom e atrio dislocati sotto un tetto a sbalzo. La parte destinata alla produzione è collocata sul retro ed è visibile dall’atrio attraverso una grande finestra, così che i visitatori possano osservarne il funzionamento (show-factory).
Oltre alle aree destinate alla produzione, una serie di percorsi sospesi immersi nella foresta, conducono all’estensione dell’edificio con spazi dedicati ai dipendenti, come una cucina esterna per la preparazione del tradizionale churrasco.
L’headquarter di Nice Brasil è stato realizzato in linea con l’Energy Policy adottata dal gruppo a livello globale, secondo specifiche linee guida per favorire l’efficienza energetica e la consapevolezza ambientale in tutte le attività, nella gestione degli edifici, nella mobilità delle persone e nello sviluppo dei prodotti. Partendo dalla mappatura preliminare della propria impronta carbonica, effettuata nel 2021, infatti Nice si è data l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 derivanti dal consumo di energia del 50% entro il 2025 e di arrivare a zero emissioni di carbonio entro il 2030, target che delineano una traiettoria di abbattimento coerente
con gli obiettivi internazionali per il contenimento del riscaldamento globale al di sotto dei 2°C.
Dall'esterno all'interno, l’headquarter ha un forte legame con il contesto climatico locale: l’edificio rappresenta una vera e propria macchina bioclimatica integrata, in grado di massimizzare la propria interazione con l’ambiente nel quale si inserisce, aumentando i livelli di comfort degli utenti e, al tempo stesso, limitando per quanto possibile il ricorso a sistemi impiantistici attivi.
L’intero edificio di Limeira è stato costruito per ridurre il consumo di energia attraverso l’impiego di misure attive e passive che sfruttano le favorevoli condizioni climatiche. In questo modo, l’edificio è potenzialmente in grado di funzionare senza il supporto della rete elettrica in alcuni periodi dell’anno, contribuendo alla riduzione delle emissioni legate alla fase operativa.
Grazie alla combinazione tra la massa termica e la ventilazione naturale, l’area produttiva non necessita di riscaldamento o raffreddamento. In questo spazio, infatti, seppur non richiesta la predisposizione di alcun sistema attivo, vengono garantiti elevati standard di comfort grazie alla combinazione di diversi sistemi passivi. Lo spazio è protetto dalla luce solare diretta e, grazie alla predisposizione di lucernai in copertura, sono garantiti adeguati livelli di illuminazione e di ventilazione naturale dell’ambiente.
Il tetto iconico non è solo la principale caratteristica architettonica, ma anche il più importante dispositivo passivo ambientale, in grado di offrire protezione dalla radiazione solare diretta durante i mesi più caldi dell’anno: ripara le facciate dai raggi solari diretti, mentre consente a tutti gli spazi di essere sufficientemente illuminati da una luce diffusa. Gli elementi apribili della facciata, inoltre, permettono all’intero edificio di godere di ventilazione naturale per due terzi dell’anno circa. Questo dispositivo plasma lo spazio esterno, con il quale entra in diretto contatto, e lo porta all’interno dell’edificio nello spazio della corte interna. È qui che la copertura diventa un “canon lumière” in grado di indirizzare la luce naturale in questo grande ambiente, migliorando così il comfort visivo degli spazi che vi si affacciano e instaurando un contatto diretto con l’esterno.
Il tetto diventa altresì un dispositivo di mitigazione delle aree esterne, dove si vengono a creare spazi di transizione (semi-outdoor) che regolano il microclima tra esterno e interno e zone ombreggiate, in cui il comfort termico viene portato a un livello maggiore.
Inoltre, un serbatoio d’acqua da 30 m3 immagazzina l’acqua piovana per riutilizzarla per l’irrigazione.
Mentre l’edificio interagisce costantemente con il clima circostante, la progettazione del paesaggio completa il suo rapporto con il contesto locale proponendo un’interpretazione giocosa della varietà del bioma Cerrado, dall’erba, alla savana, alle formazioni forestali. La progettazione del paesaggio non solo aggiunge valore alla biodiversità dell’intera area, ma contribuisce attivamente alla gestione delle acque piovane implementando piccoli stagni e vasche d’acqua che mitigano il deflusso e dirigono l’acqua piovana verso un bacino nella parte inferiore dell’area.
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