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Il Centro Nazionale di Arte, Artigianato e Design di Capo Verde: una gioia visiva e musicale
Ramos Castellano Architects crea una grande opera di artigianato locale che sposa la cultura del riciclo
Autore: cecilia di marzo
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IL CENTRO NAZIONALE DI ARTE, ARTIGIANATO E DESIGN DI CAPO VERDE: UNA GIOIA VISIVA E MUSICALE
28/07/2023 - Compie un anno di vita il CNAD - Centro Nazionale di Arte, Artigianato e Design progettato da Ramos Castellano Architects a Mindelo, città portuale sull’isola di São Vicente, Capo Verde.
 
I lavori del CNAD sono stati realizzati artigianalmente, non solo per il nome e la destinazione dell’edificio, ma soprattutto perché affidare i lavori manuali in loco ha significato distribuire tra gli artigiani dell'isola i finanziamenti pubblici, frutto di un grande sforzo governativo.
 
In tal modo, a maggior ragione trattandosi di un centro pubblico, si è assolto anche a una delle funzioni primarie dell'architettura, quella di essere utile alla comunità. Ogni scelta progettuale, dai materiali alle finiture, è stata finalizzata al raggiungimento di questo obiettivo.

“In questa parte del mondo la rivoluzione industriale, intesa come passaggio dal lavoro manuale alla meccanizzazione, sta lentamente iniziando” spiegano i progettisti. “Qui esistono ancora, e sono la maggioranza, artigiani che ogni giorno costruiscono manufatti per la gente. È normale rivolgersi a un artigiano per un mobile, una porta, delle sedie, aspettare pazientemente che lo realizzi e percepire la destrezza che si cela dietro l'oggetto, costruito con lo sforzo e la cura necessari. Qui il tempo non è ancora denaro. Ogni elemento costruttivo del CNAD è il risultato di questo tipo di artigianato, l'intero edificio è una grande opera artigianale”.
 
Il lavoro di costruzione e assemblaggio è stato eseguito interamente a mano con l'ausilio di macchine assimilabili a semplici strumenti di lavoro. Il calcestruzzo a vista è stato armato da carpentieri esperti con diversi tipi di legno e compensato disponibili. I telai in legno sono stati realizzati in laboratori artigianali con l'ausilio di macchine per il taglio e la levigatura, dove però l'elemento umano era predominante. Nella struttura metallica, su cui sono stati montati gli elementi prefabbricati, saldati e assemblati dai carpentieri, sono state rivettate 2.532 teste di tamburo, riciclate da vecchi fusti metallici, che sono state sabbiate e dipinte manualmente una ad una, per formare una vivace e colorata facciata ventilata.
 
La cultura del riciclo è parte integrante della vita di queste isole, che sanno fare tesoro di ogni risorsa: qui i fusti vuoti non vengono mai sprecati, vengono aperti e trasformati in lamiere per rivestire le abitazioni, usati come cassaforma per le colate di cemento, rilavorati per ottenere vasi e coltelli.
L'idea di utilizzarli come materiale di base per il restauro è sembrata perfetta ai progettisti.
 
I “coperchi funzionali” possono essere inclinati come tende che aiutano a mantenere la temperatura interna del luogo. "L'uso di coperchi di barili riciclati con uno scopo diverso simboleggia anche il fatto che un oggetto può avere molteplici usi e molteplici vite, questo dipende solo dalla flessibilità mentale dell'osservatore. Nel nostro progetto, cerchiamo di usare la materia per cambiare le coscienze".
 
Nel nuovo edificio - abbinato alla restaurata casa coloniale costruita come residenza del senatore Augusto Pereira Vera-Cruz, poi trasformata in scuola superiore e, successivamente, in sede della storica radio Barlavento dove Cesária Évora registrò le sue prime canzoni - muratori e carpentieri hanno lavorato insieme per ottenere il risultato di una grande opera di artigianato locale, in cui l'imperfezione è tangibile, ed è vista come un valore aggiunto, non come un difetto, perché trasmette il senso della lavorazione a mano e dell’unicità.
 
“L'imperfezione, che distingue l'opera dell'uomo da quella della macchina” continuano i progettisti, “è quanto di più vicino alla perfezione ci si possa aspettare da un essere umano, poiché testimonia sia la sua ricerca di perfezione sia il suo essere umano. Quello stesso contenuto di umanità che trasforma un'opera edilizia in Architettura. Perché l'architettura senza persone è solo materia inerte. Lontano da ogni falsa retorica o ricerca di effimera visibilità mediatica, fare architettura è stato progettare un edificio semplice, con una meccanica chiara, che funziona con sistemi di raffreddamento passivo, riutilizzando materiali destinati alle discariche, con un programma volto a promuovere il lavoro manuale attraverso l'artigianato, l'arte e la cultura e distribuendo l'economia che lo ha generato tra coloro che ne beneficeranno”.
 
I colori nascondono una partitura musicale. Ogni colore è una nota musicale.
“Volevamo utilizzare il fenomeno percettivo della sinestesia, così abbiamo invitato un compositore e polistrumentista caboverdiano, Vasco Martins, a partecipare e a scrivere la musica dietro i colori. Rendendo omaggio alle tradizioni musicali delle isole e trasmettendo alla piazza una gioia musicale e visiva.
 
Per il progetto CNAD ci siamo ispirati alla gente che vive nella città di Mindelo, al modo di Cabo Verdi di trovare soluzioni ai problemi difficili e alle sculture di barili di Chirsto e Jeanne Claude.
 
Siamo costantemente alla ricerca dell'armonia. La stessa gioia che le persone ricevono attraverso l’edificio che immaginiamo ci è tornata indietro in molteplici modi.

 
Per noi il CNAD di Mindelo, Cabo Verde, Africa, è un urlo architettonico. Uno dei nostri obiettivi a Cabo Verde è quello di decolonizzare l'architettura dal paradigma occidentale e mostrare alla gente che non esistono Paesi del terzo mondo in architettura; da questo punto di vista, poiché l'architettura è fatta da esseri umani, possiamo anche dire che non esistono esseri umani di terza classe, c'è solo un'unica umanità e tutti i colori possono vivere in armonia".

  Scheda progetto: CNAD - Centro Nacional de Arte, Artesanato e Design
Sergio Pirrone
Vedi Scheda Progetto
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